Torna la neve, si fermano i treni La capitale «chiude» fino a domani

RomaIl Generale Inverno che oggi sferrerà un altro attacco di portata eccezionale, le decine di morti dell’ultima settimana in tutta Italia e il tragicomico tilt della capitale almeno un risultato lo hanno ottenuto. Spingere il governo a rivedere la legge 10 del febbraio 2011 che per stessa ammissione del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ha infiacchito il dipartimento, subordinandone l’azione al passi del ministero dell’Economia e della Corte Conti e dando voce alle proteste di chi, come il sindaco della capitale Gianni Alemanno, ha usato l’impotenza del governo come alibi di fronte all’impasse totale vissuta dalla più grande città italiana. Mercoledì il premier Mario Monti ha firmato un decreto che assegna a Gabrielli il coordinamento degli interventi e di tutte le iniziative per fronteggiare l’emergenza maltempo; e ieri nel corso di un incontro a Palazzo Chigi l’esecutivo si è impegnato a correggere l’intero impianto normativo. «Abbiamo rimesso in modo la macchina della Protezione Civile - ha detto il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ieri sera a Porta a Porta -. Le norme a maggior garanzia della spesa pubblica vanno bene, ma in caso di emergenza la Protezione civile deve poter operare con la massima celerità e libertà d’azione».
Non bisognerà attendere molto per verificare i frutti dei maggiori poteri attribuiti a Gabrielli. In queste ore l’Italia è di nuovo nella morsa del gelo, e anche Roma tornerà con ogni probabilità a imbiancarsi. La questione, è il caso di dire, è capitale: è stato il mezzo disastro romano ad accendere la miccia delle polemiche, con la querelle tra il sindaco Gianni Alemanno e Gabrielli sulla responsabilità dei disagi. Stavolta per il set della Neve 2 la capitale è pronta. Almeno così garantisce Alemanno, che ha lavato e stirato la sua tenuta da alpinista e si prepara al secondo fine-settimana consecutivo di emergenza. A Roma la protezione civile prevede tra oggi e domani 30 centimetri di neve e Alemanno e Gabrielli hanno pensato bene di allearsi, mettendo l’antigelo alla macchina organizzativa capitolina nel corso di una riunione scoltasi ieri nella sede della Protezione civile. Il sindaco ha disposto l’ormai rituale chiusura per due giorni di scuole e uffici pubblici, il divieto di circolare per ciclomotori e per auto senza catene o pneumatici termici e ha rivolto un appello ai cittadini perché evitino spostamenti inutili. Detto questo, Alemanno ha giurato che la città non si bloccherà: è garantita la circolazione di circa la metà dei bus (866 su 1700), i tassisti hanno promesso che non diventeranno in miraggio, sono stati chiesti all’Anas presìdi sul raccordo per evitare blocchi e ingorghi, il sale - in qualche modo ne sono stati procurate 5mila tonnellate - è stato sparso sulla strade di grande viabilità già da ieri e non a neve caduta, sono stati mobilitati 250 mezzi tra spalaneve, bobcat e spargisale. Probabilmente insufficienti a operare in tutta la metropoli, ma bastevoli a garantire la circolazione sugli assi viari principali. In soccorso della capitale arriveranno anche trecento volontari di associazioni del Nord, armati di pale e sacchi di sale.
Ma se l’emergenza romana fa notizia, è tutto il Centro-Sud della penisola con il fiato sospeso, in particolare nelle aree dove ancora non si è normalizzata la situazione dallo scorso week-end. Oggi il termometro scenderà sotto zero e la neve imbiancherà in particolare la fascia adriatica, dalla Romagna al Molise, già duramente colpita giorni fa. Neve e temperature molto rigide anche al Nord-Est e in Toscana, Umbria e Lazio, regione nella quale le aree più remote delle province interne (Viterbo, Rieti e Frosinone) rischiano di restare di nuovo isolate. E domenica il maltempo arriverà anche al Sud.

Gabrielli ha scritto ai presidenti di undici regioni (dall’Emilia-Romagna alla Calabria) per attivare misure preventive di assistenza e tutela, facendo ricorso in casi estremi anche alla requisizione dei mezzi necessari. Problemi certi infine per chi viaggia: per oggi Trenitalia ha disposto il blocco preventivo delle linee ferroviarie a rischio in dodici regioni.

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