Roma - "La vicenda della procura di Trani che controlla il
presidente del Consiglio che parla al telefono è un
grave segno di libertà mutilata e offesa". A dichiararlo è stato il
premier Silvio Berlusconi in
un’intervista a Studio Aperto. "Ci sono dei magistrati che spendono il
denaro del contribuente per fare costose intercettazioni a
tappeto e cercare delle ipotesi di reato in ciò che il presidente del
Consiglio dice da mesi in tutte le
sedi, sia in privato sia in pubblico", ha aggiunto, "il tutto in
violazione della competenza territoriale e
dell’intero codice di procedura".
"Vogliono impedirmi di
lavorare" Le "reiterate azioni della
magistratura" sono "volte a sottrarre tempo all'azione del governo" anzi
viene da pensare che la "finalità di tali azioni sia impedire al
presidente del Consiglio di lavorare", ha dichiarato il Cavaliere. "Gli
ultimi accadimenti" a cominciare dalla inchiesta di Trani "confermano
l’esigenza di una riforma radicale giustizia che invece viene usata a
fini di lotta politica
dalla magistratura".
Berlusconi: "Così influenzano il voto" "Da quando sono sceso
in campo, alla vigilia di ogni sfida elettorale, l’alleanza ormai
scoperta tra la sinistra e una parte della magistratura interviene
indebitamente nella campagna elettorale per influenzare il voto dei
cittadini". Berlusconi racconta che da quando è sceso in campo, "alla
vigilia di ogni sfida elettorale, l’alleanza ormai scoperta tra la
sinistra e una parte della magistratura interviene indebitamente nella
campagna elettorale per influenzare il voto dei cittadini". "Ci hanno
provato in Lombardia e a Roma dove non hanno consentito la presentazione
delle nostre liste ed hanno cercato di far credere a tutti che la colpa
fosse dei nostri delegati - ha continuato il premier - ci provano anche
con le ormai consuete accuse ad orologeria enfatizzate dai giornali
compiacenti".
"Sinistra semina dubbio astensionismo" "Gli italiani hanno capito da un pezzo il gioco della sinistra, sempre più scoperto e
pericoloso: oltre a insultare e demonizzare l’avversario, cercano di seminare il dubbio dell’astensione
per spingere i moderati a non votare". "Sono convinto - ha osservato il premier - che i moderati reagiranno a questa tendenza e andranno
in massa alle urne per difendere legalità e democrazia".
Ai Promotori delle libertà: "Vinceremo ancora una volta" "Insieme, ancora una volta, alle prossime elezioni regionali vinceremo. Vi aspetto sabato 20 marzo
a Piazza San Giovanni: so che sarete tantissimi". Con queste parole si conclude il
videomessaggio che Silvio Berlusconi ha inviato ai Promotori della libertà, l’organizzazione del Pdl
che direttamente a lui fa riferimento e della quale ha affidato il coordinamento a Michela Vittoria
Brambilla.
Berlusconi prosegue: "Cari Promotori della libertà, è stato per amore che sono sceso in campo.
Voglio ricordare le parole che dissi allora: ’L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie
speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di
imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà. Ho scelto di occuparmi della cosa pubblica
perchè non voglio vivere in un Paese dove è a rischio la liberta".
"Caos liste porcheria ben organizzata" Il
caos liste "è stata una porcheria ben pensata a nostro danno, che vi invito a spiegare ai vostri
amici e alle vostre amiche, e a tutti i dubbiosi che la campagna di menzogne e di veleni della
sinistra e dei suoi media rischia di spingere verso l’indifferenza. E quello dell’astensione dal voto è
un pericolo che dobbiamo contrastare con la verità dei fatti", ha proseguito il premier. "In questa tornata elettorale abbiamo presentato in tutta Italia 93 liste per
elezioni che riguardano Regioni, Province e Comuni. Dovunque, è stata accertata la loro regolarità,
tranne che in due Uffici giudiziari: guarda caso, a Milano e a Roma nelle due situazioni più
importanti Non credo sia stato un caso".
La manifestazione di sabato L’obiettivo è ambizioso: 500mila persone in piazza San Giovanni
sabato a Roma a sostegno del Pdl e di Silvio Berlusconi. Una prova di forza "in difesa del nostro
diritto a votare, in difesa del nostro diritto alla privacy, per ribadire i risultati del nostro Governo".
Una sfida che non spaventa la task force organizzata dal Pdl appositamente per l’evento di
sabato. E si pensa anche ad "una foto satellitare per riprendere dall’alto tutta la piazza" a
testimonianza del successo.
Esemplificativi dello sforzo in atto i numeri dell’apparato organizzativo messo in piedi per sabato:
oltre 3mila pullman, tre punti di raccolta in città, due cortei che attraverseranno la città con partenza
dal Circo Massimo e da via Appia Nuova, un palco di 24 metri per 16 (più grande di quello allestito
per la manifestazione del 2 dicembre 2006 dalla Casa delle Libertà), due maxi schermi di 6 metri
per 8, 12 telecamere, 4 chilometri di transenne, 150 operai e tecnici al lavoro, 13 gazebo, uno per
ogni regione in cui si vota, uno spazio per i Promotori della Libertà, due palchi per la Giovane Italia
e i Club della Libertà.
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