In tribunale ci finisce il merlo: insultava la vicina escort

Ogni giorno la salutava offendendola: "Buongiorno gran tr...". Il volatile condannato all’allontanamento da casa e alla rieducazione. L'episodio è accaduto a Colico, nel Lecchese

In tribunale ci finisce il merlo: insultava la vicina escort

Chi l’ha sentito, giura, che tra un gracchiare e l’altro l’insulto non cada inascoltato. Eccome se lo si sente: un merlo indiano dal becco giallo e dall’eloquio impertinente accoglie tutte le mattine la vicina di casa con un «Buongiorno gran tr...».
Il fatto è che lei, ucraina, 20 anni, di professione fa la escort. O meglio, corregge l’avvocato, «la ragazza immagine nei night» («ma riceve anche a casa» spifferano i vicini) e quelle parole non le ha prese proprio come un complimento. Punta sul vivo ha minacciato di querelare il padrone del merlo e si è rivolta al tribunale degli animali (Aidaa) per avere giustizia.

Eccola: cento euro di risarcimento in cambio delle offese e il merlo al confino. Per tre settimane il volatile starà lontano da casa, in un centro di rieducazione in Borgogna (Francia), a imparare le buone maniere. Basterà che sappia pronunciare un «Buongiorno signorina» al posto dell’insulto e - così ha stabilito il giudice degli animali - la querela decadrà.

Succede a Colico, in provincia di Lecco, zona di villette e di night club. La ragazza che abita da quelle parti da tre mesi ci ha pensato un po’ prima di sporgere denuncia. Quando si è resa conto che dopo il primo insulto ne sono seguiti altri e che tutti i giorni quel merlo indisponente, puntuale come un gallo, contribuiva a rovinare la sua immagine, non ci ha visto più.

«Determinante è stato il fatto che la donna venisse salutata in quel modo non solo quando rientrava dal lavoro all’alba, ed era sola - riferisce Lorenzo Croce, presidente Aidaa - ma anche quando era in compagnia di parenti e amici». Resta da capire, senza scomodare Freud, perchè il proprietario del merlo si sia servito del volatile per insultare la vicina. «Quando si sono presentati in tribunale - racconta ancora Croce - i proprietari del merlo, marito e moglie, hanno ammesso di aver insegnato le parolacce al pennuto ma non per ferire la giovane ucraina, bensì per colpire la precedente inquilina con la quale avevano avuto più di una discussione.

A suffragare questa tesi la coppia ha portato la testimonianza di altri residenti». Insomma, secondo gli accusati, è soltanto una coincidenza il fatto che la nuova inquilina faccia la escort «e dunque si sia sentita particolarmente colpita da quell’insulto che il merlo pronunciava già da tempo, ed era rivolto a un’altra persona». «Mi sono reso conto del disagio che ha provato la ragazza - continua Lorenzo Croce - Per questo ho deciso di convocare le parti e di stabilire un risarcimento simbolico di 100 euro».

La donna ha ritirato la querela soltanto perchè il merlo indiano verrà rieducato. Il pennuto starà tre settimane in un centro in Borgogna, in compagnia dei pappagalli. «Colpevoli», come lui, di aver sparlato di qualcuno. Colpevoli?

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