Trovò l’Andrea Doria, muore accanto al relitto

I medici: «Vittima di un arresto cardiaco, ma alcuni aspetti restano poco chiari»

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

David Bright, il pioniere della ricerca marina ed illustre storico noto per le ricerche sull'affondamento dell'Andrea Doria, è morto dopo l'ennesima immersione fra i relitti del translatlantico affondato nel 1956.
Il prossimo 25 luglio, nel corso della commemorazione per il cinquantesimo anniversario della tragedia, Bright avrebbe dovuto fare gli onori di casa alla Nantucket Historical Association con una relazione sulle sue scoperte e su ciò che rimane del famoso relitto affondato al largo del Massachusetts, circa 55 miglia a sud dell'isoletta di Nantucket.
David Bright aveva 49 anni ed è stato vittima di un misterioso arresto cardiaco immediatamente dopo essere emerso sabato pomeriggio, lamentando problemi di decompressione. I soccorritori non hanno potuto fare altro che trasportarlo d'urgenza in elicottero all'ospedale di Hyannis, sulla punta di Cape Cod dove è però giunto cadavere: «Una morte che presenta molti aspetti poco chiari», è stato il commento dei sanitari.
Il relitto dell'Andrea Doria, che gli esperti del settore hanno battezzato «il monte Everest dei sub», giace su un fondale a 70 metri di profondità. Già 14 ricercatori, prima di Bright, hanno perso la vita nel tentativo di raggiungerlo.
Sommozzatore espertissimo, storico preparatissimo, esperto di relitti marini, David Bright aveva già fatto più di 120 immersioni sull'Andrea Doria e stava preparando per il 25 luglio un discorso in cui avrebbe esposto tutto quello che c'era da sapere dal punto di vista tecnico sia sull'affondamento sia su ciò che era stato scoperto grazie alle immersioni.
La moglie Elaine, presente sul luogo dell'incidente, ha raccontato: «Non abbiamo capito cosa gli sia successo e non ha fatto in tempo a dircelo perché stava malissimo».
David Bright studiava i fondali marini da ventitré anni, immancabilmente accompagnato dalla moglie Elaine. Ha anche fatto in passato diverse immersioni sul Titanic ed è noto nel mondo dei sub come l'esperto che negli ultimi anni compariva più spesso nei documentari sui segreti del mare.
Proprietario di un'incredibile collezione di oggetti recuperati dalle profondità degli oceani, compresi due battelli di salvataggio dell'Andrea Doria, David Bright aveva fondato a Nantucket l'Andrea Doria Museum Project. Era anche, in quanto autorità massima sul translatlantico, fondatore e presidente del comitato che gestiva le riunioni della commissione dei sopravvissuti della tragedia.
La carriera di David Bright come autorità massima sull'Andrea Doria, ha raccontato ieri la moglie Elaine, era stata possibile grazie ai soldi della liquidazione che aveva preso quattro anni fa dopo aver lavorato per 12 anni come scienziato nei laboratori della casa farmaceutica Pfizer.
Per coltivare la sua passione, David Bright aveva anche collaborato per due anni con la National Oceanic and Stratosferic Administration facendo decine di immersioni sul relitto della USS Monitor, la cannoniera corazzata usata durante la guerra civile americana ed affondata il 31 dicembre 1862 al largo della Carolina del Nord.
«Per lui ha spiegato - Elaine Bright - si trattava di una vera passione.

Voleva visitare tutti i relitti più famosi e studiarli. Ciò che è successo è una tragedia per la nostra famiglia, ma sappiamo anche che stava facendo una cosa che lo rendeva felice. L'acqua e le immersioni erano il suo mondo».

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