Scoperta una ricca tomba nel territorio di Vulci, nel cuore dell’Etruria. Dopo la tomba François, venuta alla luce nel lontano 1857 per merito dell’archeologo da cui prese il nome, Alessandro François, i resti dissepolti casualmente nel comune di Montalto di Castro, Viterbo, sarebbero la più importante scoperta per la storia degli Etruschi dell’età moderna. Innanzitutto per la datazione, vale a dire intorno la metà del VI secolo avanti Cristo, rispetto alla prima, da tutti gli storici collocata verso gli ultimi decenni del IV secolo avanti Cristo, poi per le decorazione e i materiali rinvenuti dai primi saggi di scavo che farebbero pensare all’ultima dimora di una famiglia principesca.
La tomba, a camera, è perfettamente inserita nel contesto della stessa necropoli dell’Osteria nell’antica città di Vulci. I primi ad accorgersi della struttura interamente sepolta alcuni operai e tecnici della ditta incaricata della manutenzione del parco archeologico, la “Mastarna”, intenti alla ripulitura del terreno da arbusti ed erbacce. “Da un primo scavo - raccontano - sono emersi vasi etruschi dipinti di pregevole fattura quasi intatti nonché una sfinge risalente probabilmente allo stesso periodo”. Per gli archeologi il cosiddetto “terminus ante quem non” per collocare l’intero monumento in una epoca precisa, ovvero non può risalire oltre questa data.
Gli scavi d’emergenza, appena avviati e che dureranno mesi, hanno messo in evidenza un lungo dromos, un corridoio di accesso alla camera sepolcrale, di 27 metri (quello della tomba François è di trenta metri) e sono condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, assieme al personale tecnico della “Mastarna” coordinato da Carlo Casi. Anna Maria Moretti, sovrintendente archeologico di Roma, dal canto suo ha subito effettuato un primo sopralluogo sul posto. Il corridoio, in particolare, è scavato nel terreno a cielo aperto e le pareti tendono ad aumentare d’altezza man mano che si scende verso l’ingresso della tomba. Una sepoltura, sembra, già violata nell’antichità, probabilmente al tempo dei Romani, ma solo in parte. Condizioni, questa, che fa ben sperare nel recupero di tesori storico-artistici inestimabili nonché intatti.
La tomba François, viceversa, è tra le più importanti nella storia delle scoperte etrusche non solo per la sua imponenza (sette celle in un ipogeo scavato nella roccia) ma per la sua ricchissima decorazione ad affresco che, almeno fino ad oggi, ne fa una della più straordinarie manifestazioni della pittura etrusca. Su di essa il ciclo con le imprese del leggendario sesto re di Roma, il condottiero etrusco Servio Tullio - Mastarna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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