La Turco stoppa le nomine di Formigoni

Marcello Chirico

«Le designazioni per le costituende Fondazioni Sanitarie lombarde sono revocate causa avvicendamento del nuovo Governo». Firmato: il ministro della Salute, Livia Turco.
Poche righe, ma categoriche, di una lettera recapitata ieri mattina al 29° piano del grattacielo Pirelli, con la quale la neo ministra ha praticamente intimato l’alt al governatore Roberto Formigoni sulle recenti nomine agli Irccs lombardi (Istituti di Ricovero, Cura e ricerca scientifica) ratificate dal precedente governo lo scorso 12 maggio scorso. Praticamente negli ultimi giorni utili prima dell’insediamento del nuovo Esecutivo. Nomine di neo presidenti, direttori scientifici, consiglieri d’amministrazione e quant’altro su cui la Turco ha deciso di voler passare una mano di bianchetto. «Si è sanata una situazione incresciosa» il commento dei Ds lombardi.
Una decisione alla quale però Formigoni non solo si opporrà con decisione ma ha già voluto rispondere per le rime, inviando ieri stesso al ministro una lettera con posta celerissima nella quale le ricordava quanto stabilito dalle leggi nazionali. E cioè, che le nomine spettanti al presidente della Regione, nel momento in cui hanno ricevuto il via libera del Governo, non possono più essere revocate. Mentre su quelle in capo al Ministero - vale a dire, le direzioni scientifiche -, pur in presenza dell’ok da parte del precedente Esecutivo, il governatore lombardo si è detto disponibile ad un sereno confronto col ministro.
In altre parole, non potranno che essere confermate le nomine dei neo presidenti Carlo Borsani all’Istituto Tumori, di Alessandro Moneta al neurologico «Carlo Besta» e di Alberto Guglielmo al Policlinico S.

Matteo di Pavia, mentre restano in forse quelle dei direttori scientifici Broggi (Besta), Pierotti (Tumori) e Solcia (S.Matteo). Il futuro rimpasto di giunta - legato proprio al dirottamento di alcuni assessori agli Irccs - sembrerebbe salvo.

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