Turisti non per caso ai tempi della spending review. Si apre all'insegna di un forzato ottimismo la 33ma edizione della Borsa Internazionale del Turismo che si apre giovedì alla Fiera di Rho Pero e che fino a domenica farà il punto sul mercato dei viaggi nel Belpaese e nel mondo. Un mercato estremamente duttile che, in attesa di una ripresa del Pil, certo non manca di fantasia per modulare i prodotti a un pianeta che cambia nei gusti ma soprattutto nel portafoglio. E i macrosistemi che saranno sotto i riflettori sono essenzialmente due: il primo è quello del cosiddetto incoming, ovvero i flussi verso il nostro Paese e in particolare verso la città della Madonnina che nel 2015 dovrà ospitare 21 milioni di persone da tutto il mondo. Il secondo macrosistema è quello dell'outgoing, ovvero l'analisi di tendenze e prospettive dei viaggiatori italiani in un periodo di vacche magre come quello attuale. Per quanto riguarda il primo punto, la risposta della Bit è nella consacrazione del Paese ospite d'onore, la Cina. Oggi, secondo i dati della Camera di commercio italo-cinese, il turista cinese tipo spende mediamente in Italia circa 900 euro, soprattutto in moda e gioielleria: in particolare, i 200 mila cinesi che passano mediamente per Milano hanno consumato in città il 41% del loro budget italiano, il 24% solo nei negozi di via Montenapoleone.
Per quanto riguarda invece le tendenze dei viaggiatori italiani, la Bit illustrerà nuove mete e stili alla luce del risparmio e dei gusti che cambiano. «Prima di tutto rileviamo un cambiamento di atteggiamento - sottolinea Marco Serioli, Direttore Divisione Exhibitions di Fiera Milano - oggi non si va più genericamente in vacanza ma si ricerca l'esperienza di viaggio nel senso più completo. Per questo noi chiamiamo sempre i nostri visitatori viaggiatori e non turisti. Quest'approccio esperienziale si esprime in una forte crescita dei turismi tematici: a Bit 2013 noi ne evidenziamo quattro in altrettante aree tematiche: natura, cultura, gusto e avventura». Parola d'ordine, inutile dire, è ancora una volta il low cost. «La crisi interna si fa sentire - dice Serioli - ma nel 2012 i minori flussi di italiani sono stati parzialmente compensati dagli stranieri. In particolare, i dati della bilancia dei pagamenti turistica sono positivi e, secondo Banca d'Italia, fanno registrare un surplus di 8 miliardi di euro nel solo periodo gennaio-agosto». Infine, il capitolo Expo che incombe su Milano. «Expo Spa ha appena chiuso un accordo con i principali tour operator cinesi per portare a Milano e in Italia un milione di turisti dal loro Paese durante il semestre di Expo. Un obiettivo più che raggiungibile se si considera che nel 2015 i turisti cinesi all'estero saranno 100 milioni, facendo della Cina il più importante mercato outgoing al mondo. È un segnale importante, che indica la strada da seguire: fare sistema puntando su un marketing territoriale diffuso e mettendo in rete le eccellenze del Made in Italy.
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