Tursi: «La città è più sicura». Intanto dilaga la violenza

(...) che le strappa la borsa e la spinge a terra, procurandole ferite in tutto il corpo. E un’altra signora di pari età che, intenta a parcheggiare l’auto in via Landi, viene assalita da due motociclisti che le spaccano il parabrezza e le portano via la borsa con soldi e effetti personali. Cronaca delle ultime ore. Anziani e giovani, dunque, in carruggi e in quartieri residenziali, indifferentemente: la violenza è par condicio, in queste giornate di festa all’insegna di pace, concordia e amicizia, rispetto e solidarietà verso il prossimo. Su sms e biglietti di auguri. Perché, al contrario, sulla strada, in pieno giorno, e praticamente ovunque i malavitosi trovino che ci sia qualcuno da colpire, possibilmente a tradimento, si moltiplicano gli episodi di violenza e aggressioni, maltrattamenti e brutalità criminale. Genova, città sicura: un mito. La realtà, checché se ne dica nelle stanze ovattate di Palazzo Tursi - ormai assurto ad avamposto lunare o marziano -, è tutt’altra. La conferma arriva, ed è solo un apparente paradosso, dalle statistiche delle forze dell’ordine. Che parlano - lo ribadisce, in particolare, il rapporto di fine anno dei carabinieri - di criminalità in calo se si prendono in considerazione i numeri delle denunce, non quello dei reati che, ormai, per sfiducia, sconforto, disperazione, non vengono neanche più denunciati.
Ad allargare le braccia - «sapeste quanti sono gli episodi come questi! Noi indaghiamo, ma...» - sono gli stessi carabinieri cui si è rivolto, ad esempio, con candore e fiducia il ventenne A.G., colpito dalle bastonate in via Romana di Murcarolo dal complice di un aggressore che gli si era parato davanti a viso coperto intimandogli: «Dammi i soldi, bastardo!». Il ventenne, che ha fatto tesoro dell’attività agonistica «in mischia», ha replicato subito con una «cartella» che levati, al mento del malvivente. Ma a quel punto è spuntato il complice alle spalle - mirabile esempio di coraggio e sprezzo del pericolo - con la spranga: uno, due colpi che hanno raggiunto il giovane e gli hanno fatto perdere per un attimo i sensi, prima di potersi rialzare e mettersi a rincorrere gli aggressori. Tanto è bastato comunque perché questi riuscissero a dileguarsi nei pressi della stazione di Quinto. Alle 4 del pomeriggio...

Quattro episodi in poche ore, ma nessun delinquente in manette (perché di delinquenti veri e propri si tratta, la crisi economica non c’entra nulla, vero signori sociologi dell’aria fritta?). Bilancio sconfortante, per Genova città sicura. «Sicura de che?». Forse che ne dovremo parlare ancora.

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