Tutto a 1 euro, ma i clienti sono ricchi

Sono sette i negozi low cost in città. Chi compera? È la classe medio-alta

Colpa della recessione o nuovo snobismo? Alle 10 di un sabato mattina nel negozio di Irina e Mario in corso Lodi 113 ci sono già tanti curiosi che vagano tra oggetti di ogni forma, colore e dimensione. Benvenuti nel regno del super economico, nella cattedrale del barzigolo, dove i forzati dello shopping possono soddisfare le proprie smanie compulsive a buon prezzo. All’esterno del negozio una delle tre insegne dice «Tutto a 1 euro». A Milano ci sono anche loro. Come in Germania e negli Stati Uniti dove sono diffusissimi. In un posto così entrano ogni giorno circa 180 curiosi. «Giusto per farsi un’idea – svela Mario - di quello che ci possono trovare». Ma poi in 50 comprano qualcosa per un valore medio che si aggira sui sei euro. La moglie di Mario, Irina, due lauree, origine moscovita, aggiunge che il 95 per cento della clientela è composta da donne dai 18 agli 80 anni. «Tra l’altro – prosegue – da un po’ di tempo tre acquirenti su 10 usano la carta di credito. Segno che il target di questi negozi si sposta verso l’alto».
Tutti pazzi (anche i ricchi) per l’oggettistica a basso prezzo e con la sensazione di poter trovare qualcosa di assolutamente geniale, magari da segnalare agli amici. E infatti curiosando tra gli scaffali le sorprese non mancano.

A cominciare dal numero impressionante di referenze – circa seimila – esposte in modo spartano. Oggetti fuori produzione e rimanenze dell’ingrosso; ma anche cose che arrivano direttamente a prezzo di fabbrica e non necessariamente made in China. (...)

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