La grande versatilità di utilizzo e le caratteristiche tecniche in continua evoluzione hanno reso le piastrelle di ceramica italiane uno dei materiali per il design d'interni e l'architettura tra i più innovativi ed efficaci nel panorama mondiale.
Presidente della Confindustria Ceramica è Alfonso Panzani, industriale del settore con il marchio «Settecento». «Dobbiamo innanzitutto ricordare, afferma Panzani, che il 40% del commercio internazionale di questi prodotti è in mano ad aziende italiane, fatto che neppure l'industria del mobile può registrare. È logico che prodotti e mercato risentano dei tempi: gli anni '60 erano quelli di Giò Ponti e produttori come Cedit e Gabbianelli, gli anni '80 quelli delle creazioni degli stilisti, come Valentino, Versace e Borbonese, oggi, a parte il fatto che il grande sviluppo dell'arredo del bagno e della cucina ha portato non pochi benefici, la nuova sfida è la ceramica nell'architettura: arredi urbani, supermercati, aeroporti, rivestimenti esterni anche di grattacieli con nuove tecnologie nei collanti». Prosegue Panzani: « I nostri prodotti sono esposti in due grandi fiere di livello mondiale, il Cersaie a Bologna in ottobre e Coverings, alternativamente a Orlando e a Chicago ad aprile, ed è bene sottolineare come il 50% della produzione americana è controllata da aziende italiane che lavorano negli USA. La nostra produzione è di ben 560 milioni di metri quadrati, con oltre 200 imprese che lavorano in 300 stabilimenti».
È questo quindi un settore economico di grande rilevanza, con una esportazione di ben 380 milioni di metri quadrati: il 60% verso Paesi europei e il 40% verso i continenti più lontani. Le tipologie più diffuse? In testa sono i consumi delle monocotture, quindi il gres porcellanato e poi le bicotture.
(hanno collaborato:
Albino Boffi
e Gabriella Kurovilla)
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