Messaggi di esultanza giungono in queste ore da tutti i leader mondiali, in seguito alla notizia dell’uccisione di Osama bin Laden. E un monito, dal presidente afghano Hamid Karzai, che parla da Kabul: "I talebani imparino la lezione". Osama "ha pagato per le sue azioni" ha aggiunto e i talebani "devono imparare una lezione da questo, e dovrebbero astenersi dal combattere". Ha quindi sottolineato che la morte di bin Laden è "una importante notizia". Il primo a commentare è stato il premier britannico David Cameron, per cui la notizia costituisce "un grande sollievo" per il mondo anche se "non segna la fine della minaccia terrorista" e "dobbiamo essere particolarmente vigili nelle prossime settimane". "Sollevata" si dice anche il cancelliere tedesco Angela Merkel. La Francia "rende omaggio alla tenacia degli Stati Uniti" afferma il presidente Nicolas Sarkozy in un messaggio diffuso dall’Eliseo, in cui parla di "evento fondamentale della lotta mondiale contro il terrorismo". Per il ministro degli Esteri d’oltralpe, Alain Juppè, si tratta di "una vittoria di tutte le democrazie che combattono contro questo flagello orrendo che è il terrorismo". Anche da Berlino si accoglie la morte di bin Laden come "una buona notizia". Il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha parlato di "una buona notizia per tutti gli uomini del mondo che pensano liberamente e amano la pace". "Nessun terrorista può sfuggire alla vendetta" si legge in un comunicato del Cremlino. "Solo la lotta congiunta contro il terrorismo globale può portare risultati" e "la Russia è pronta ad aumentare la cooperazione". Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è congratulato con Barack Obama: "È una vittoria per la giustizia. Israele si unisce alla gioia del popolo americano".
"È un risultato straordinario del bene sul male". È questo il commento del ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Intervenuto nel corso della rubrica di Mattino 5, "La telefonata" di Maurizio Belpietro, Frattini ha commentato: "Certo non possiamo illuderci che il terrorismo internazionale sia finito, ma viene meno un simbolo per la rete terroristica e che per noi era il male assoluto". Secondo il titolare della Farnesina adesso l’obiettivo diventa il mullah Omar: "È un obiettivo mai venuto meno". Il titolare degli Esteri invita a non abbassare la guardia, vigilando su eventuali azioni delle cellule terroristiche presenti in Europa. "Quella di Osama Bin Laden era una figura in qualche modo mitizzata e la sua uccisione potrebbe costituire un forte contraccolpo per il terrorismo": questo il commento del ministro della Difesa Ignazio La Russa. Secondo cui "è ancora troppo presto" per dire cosa cambierà nello scacchiere internazionale, "si possono fare solo delle ipotesi". Ad esempio - ha continuato, parlando al Tg1 - "potrebbe derivarne una sorta di scoramento del terrorismo, soprattutto di quella parte del terrorismo che è in Afghanistan, composta da uomini di altri Paesi andati lì anche sotto la spinta della predicazione di Osama Bin Laden".
È festa negli Stati Uniti. L’ex presidente George W. Bush ha definito l’eliminazione di Osama bin Laden "un successo di grande rilevanza che segna una vittoria per l’America, per quanti cercano la pace nel mondo e per tutti quanti persero persone amate l’11 settembre". Bush, che era alla Casa Bianca nel 2001, quando ci fu l’attacco alle Torri gemelle, ha sottolineato che "la lotta al terrore continua, ma l’America ha mandato un messaggio inequivocabile: per quanto tempo possa volerci, giustizia sarà fatta". Esulta il sindaco di New York, Michael Bloomberg: "Gli abitanti di New York hanno aspettato dieci anni questa notizia. Spero che essa porti una forma di consolazione a tutti coloro che persero persone care l’11 settembre 2001". Intanto sui siti islamisti si moltiplicano gli annunci che promettono vendetta, mentre alcuni forum jihadisti sostengono che la foto mostrata questa mattina dalle tv pakistane, risalga ad almeno 5 mesi fa e sia stata già diffusa da un sito informativo iraniano, e ritrarrebbe non bin Laden ma un uomo molto somigliante.
"Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini, e spera e si impegna perchè ogni evento non sia occasione per una crescita ulteriore dell’odio, ma della pace".
La Santa Sede commenta così la notizia della morte di Osama Bin Laden, che, continua il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, "come tutti sappiamo, ha avuto la gravissima responsabilità di diffondere divisione e odio fra i popoli, causando la morte di innumerevoli persone, e di strumentalizzare le religioni a questo fine".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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