La Rai ha deciso di procedere con la sospensione per 6 giorni della giornalista Serena Bortone a seguito del caos nato lo scorso aprile sull'ospitata dello scrittore Antonio Scurati nel suo programma "Che sarà". La trasmissione non è stata rinnovata per i prossimi palinsesti a causa dei bassi rendimenti di ascolti ma alla giornalista verrà affidata un'altra trasmissione, sempre sulle frequenze Rai. Non ci sono per ora note ufficiali della televisione pubblica inmerito al provvedimento, che era nell'aria e che si basa sulle esternazioni via social della giornalista in merito alla mancata ospitata dello scrittore. Per il momento, la diretta interessata non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito ma a intervenire sulla questione sono stati gli esponenti del Pd, partito del quale in passato Bortone è stata curatrice dell'ufficio stampa.
A far scoppiare il caso fu proprio Serena Bortone che, al sabato mattina, decise di pubblicare sui social un post con il quale rendeva nota l'assenza di Scurati nella trasmissione che sarebbe andata in onda quella stessa sera. Non pronunciò mai la parola "censura" ma dal suo post, in cui dichiarava di non aver avuto spiegazioni sulla mancata partecipazione di Scurati, nacque un caso politico. Le opposizioni hanno accusato la dirigenza Rai, e di riflesso il governo, di aver bloccato lo scrittore per le sue posizioni antifasciste. Per altro, il monologo che lo stesso avrebbe dovuto leggere in trasmissione, e che poi è stato comunque divulgato, era una sequela di attacchi proprio alla maggioranza Meloni, più che un testo antifascista. Da parte sua, invece, la Rai ha sempre sostenuto che essendo Scurati in promozione per una serie tv ispirata a un suo libro, in onda su un altro broadcaster, la sua partecipazione sarebbe dovuta essere gratuita e non pagata, come invece avrebbe chiesto lo scrittore.
Da questo è nato il cortocircuito che ha portato a mesi di polemica e al provvedimento disciplinare per la giornalista. "Una brutta pagina per la Rai, una brutta pagina per il servizio pubblico che sanziona una sua professionista per aver contestato un’ingiusta imposizione. Chi dovrebbe essere sanzionato per aver messo il bavaglio a una voce libera agisce ancora liberamente e indisturbato", attaccano i parlamentari democratici della commissione bicamerale di vigilanza Rai.
"Questa è TeleMeloni, questa è la televisione di regime che non ha più niente a che fare con il servizio pubblico: sanzionano voci libere, premiano gli amichetti. Porteremo nuovamente il caso in vigilanza", aggiungono ancora nella loro nota.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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