L'ex ad Rai: "Bortone andava licenziata, non è stata punita"

Sergio: "In nessuna azienda sarebbe consentito di scrivere contro il proprio datore di lavoro. Macchè TeleMeloni, è Teleopposizioni"

L'ex ad Rai: "Bortone andava licenziata, non è stata punita"
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«Serena Bortone doveva essere licenziata per quello che ha fatto e non è stata licenziata, non è stata punita». Roberto Sergio torna sulle questioni più spinose che hanno creato grande scompiglio in Rai e nella politica italiana negli ultimi mesi. A poche settimane dalla chiusura del suo mandato da amministratore delegato (ma quando Giampaolo Rossi diventerà ad lui rimarrà come direttore generale), il capo della Tv di Stato si toglie dei sassolini dalle scarpe nel corso di un'intervista della Festa dell'Innovazione organizzata dal Foglio a Venezia. Prima questione. Quella che più ha fatto scalpore: la presunta censura a Scurati nella trasmissione «Che Sarà». Sergio spiega che la Bortone (che con un post aveva accusato l'azienda di impedire la presenza dello scrittore in una puntata dedicata al 25 aprile creando un grave danno d'immagine) «l'11 di questo mese rappresenterà le sue tesi e poi valuteremo. In nessuna azienda sarebbe consentito di scrivere delle cose contro l'azienda per la quale si lavora». E poi sullo scrittore: «Non è venuto perché non è stato pagato. Credo che alcune persone abbiano una straordinaria capacità di ribaltare la verità». Parole stigmatizzate dal senatore Pd Verducci, membro della Vigilanza: «Arroganza del potere». Sul futuro del programma «Che sarà» Sergio ha rimandato a settimana prossima.

Seconda questione: l'accusa di aver trasformato la Rai in TeleMeloni. «Più che altro dovrebbero chiamarci Teleopposizioni. Non c'è mai stato tanto spazio per le opposizioni come nella mia gestione» ribatte. Terza questione: il calo degli ascolti a causa della partenza di volti noti come Fazio. «Chi se ne è andato lo ha fatto per ragioni economiche e personali.

L'Annunziata aveva già intenzione di candidarsi alle Europee quando se ne è andata. E in Primavera siamo tornati a essere prima tv nazionale nelle 24 ore oltre che in prime time». E poi una questione importante per i programmi: «Farò grande pressing su Fiorello perché vada a Sanremo con Conti».

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