Almeno, le donne (e pure gli uomini) stanno prendendo più consapevolezza. Dei rischi che corrono in prima persona e dei rischi che corre tutta la società se non si comprendono fino in fondo i motivi dell'aumento dei delitti e della violenza in famiglia e fuori. L'attenzione si può notare - oltre che nella grande audience ricevuta dalle sentenze come quella su Impagnatiello e Turetta - anche nel successo ottenuto da programmi come la docuserie Nella mente di narciso ideata e condotta dalla criminologa Roberta Bruzzone (foto) e visibile su RaiPlay. Nella prima settimana ha superato le 580 mila visualizzazioni con oltre 175 mila ore di visione, con un picco di oltre 104 mila visualizzazioni nelle prime 24 ore. Dato rilevante del pubblico che ha seguito i 4 episodi attualmente disponibili in piattaforma è che il 40% ha meno di 45 anni e il 70% è donna.
Si tratta di una docuserie in cui la criminologa propone un viaggio nella mente del narcisista e indaga le personalità dei protagonisti al centro di quattro noti fatti di cronaca nera italiana: Benno Neumair, Sarah Scazzi, il delitto di Temù e il delitto Tramontano-Impagnatiello.
Tramite questi casi, con la sua nota verve e la sua energia, e come fa tutti i giorni in tv, la Bruzzone cerca di sensibilizzare lo spettatore a una maggiore consapevolezza fornendo una serie di strumenti per prevenire, comprendere e fuggire in caso si trovasse di fronte a un narcisista maligno.
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