
- I dati di ascolto confermano che la Rai poteva tranquillamente fare a meno di Amadeus senza perdere chissà che cosa. Eppure io le ricordo le vestali di Ama e Ciuri mezze disperate per l'addio del conduttore a Viale Mazzini, convinte che solo lui potesse tenere alto lo share di un prodotto che invece (anche per merito suo, sia chiaro) vive ormai di vita propria.
- Amadeus deve proprio aver fatto un ottimo lavoro con i giornalisti. Perché i siti non osano fare grandi confronti di Auditel con Carlo Conti. Anzi, fanno di peggio: scrivono sì che il conduttore di oggi ha superato quello di ieri, ma danno il merito alla nuova metodologia di calcolo del Total Auditel che aggiunge ai telespettatori della tv tradizionale anche quelli in streaming. In realtà l'incremento della Total Audience su quella tradizionale si traduce in 400mila ascoltatori, un'inezia. Sintesi brutale: confrontando le mele di Amadeus con le mele di Conti, ha vinto quest'ultimo. E non ci sono cavoli.
- La presenza di Bianca Balti vale per la conferenza stampa: "Voglio che oggi sia una celebrazione della vita, dei miei dolori parleremo un'altra volta. Non sono venuta a fare la malata". Applausi.
- Adesso va bene tutto, Carletto Conti: Elon Musk potrà essere poco di moda di questi tempi, potrà apparire scomodo, fuori luogo, decontestualizzato rispetto al Festival, senza contare che è in altre faccende affaccendato, però affermare che non avrebbe "nulla di interessante da dire" appare un tantino azzardato. Butto lì due temi a caso: potrebbe spiegarci due cosette su Intelligenza Artificiale, Spazio, Neuralink. Ti pare poco? Non stiamo sostenendo andasse invitato, sia chiaro. Forse sarebbe poco nazionalpopolare, troppo tecnico, eccessivamente impegnato. Ma sul palco da cui abbiamo ascoltato Gimbo Tamberi ripetere a palpagallo una scialba recitina, siamo sicuri che Elon non avrebbe proprio nulla di meglio da dire?
- Ah, vi ricordo che a Sanremo abbiamo invitato John Travolta per il ballo del Qua Qua. Forse la domanda vera sarebbe: siamo sicuri che in caso di invito Elon Musk avrebbe accettato?
- Pronti via. Carletto le promesse si mantengono, ti avverto: alle 01.07 io chiudo baracca e burattini.
- Primo cantante delle nuove proposte col mal di pancia? Che lamento.
- Vale Lp e Lil Jolie. Eccovi servito il momento femminista, ma almeno - rispetto al passato - il messaggio (ovviamente giusto) passa senza patemi. Merito di Carlo Conti che non drammatizza e che, evidentemente, ha controllato ogni singolo dettaglio di questo Festival senza lasciare spazio all'improvvisazione degli artisti. Con Amadeus ogni secondo poteva scoppiare un patatrac: vi ricordate il terrore di Ama ogni volta che Ghali o Fedez salivano sul palco?
- La suspense per i primi finalisti dei giovani in stile quiz però anche no.
- Maria Tomba è la BigMama dei poveri ma con più classe. Si presenta all'Ariston in pigiama e indossando una vestaglia. Certo che il messaggio 'guardami gli occhi e non le poppe' dopo che Clara le ha letteralmente sbattute in faccia a 12 milioni di italiani appare un tantino pretenzioso. Vallo a dire a Bianca Censori, no?
- Che poi la mantellina ricorda tremendamente il mantello di Chiara Ferragni. "Sentiti libera". E no, non ha portato bene.
- Si auto-promuove il disco. Imbarazzante.
- Damiano dei Maneskin senza Maneskin. S'è perso una decina di note sul palco: è meglio se chiede a Gianni Morandi di raccogliergliele con la paletta e, tanto che c'è, se ci rifà lui questo omaggio a Dalla che poteva anche essere interpretato un po' meglio.
- Il bimbo che piange e si vergogna è stupendo. Lacrimuccia.
- Ma Bugo dov'è?
- Io comunque aspetto solo il duetto con Topo Gigio. Strapazzami di coccole.
- Rocco Hunt eroico: sale sul palco con gli occhialetti senza montatura da maestro elementare, anche se canta un testo rap in napoletano. Il viso pulito fa a cazzotti con tutto il resto: se chiudi gli occhi ti immagini Gomorra, poi li apri e ti ritrovi il quarto componente del Volo. Rappa senza mangiarsi le parole e senza esasperare cupezza, questo senza dubbio è lodevole. Canzone cento volte meglio di quella di Geolier, però Rocco è arrivato l'anno sbagliato: tutto già visto. Voto: 5.
- Elodie oggi dismette la carta stagnola e sfoggia un po' di piume. Qualcuno dalla platea urla 'quanto sei bona', ed ha ragione. Ma rispetto alle passate partecipazioni o ai suoi concerti ha scelto di sposare castità e compostezza. Viene il dubbio che abbia cambiato stilista e assunto una suora di clausura. Canta egregiamente, anche se non al livello di Giorgia. Ci prova ma non sfonda. Voto: 6.
- Malgioglio vestito a metà tra il cappellaio matto e un pacco di Natale. Terribile a dir poco.
- La gag di Malgioglio che si fa la pipì addosso è vista, rivista, stravista. Ma se calchi le televisioni da decenni, se stai sempre davanti al pubblico, come puoi farci credere che tu sia emozionato? Non è difficile: devi scendere le scale, sorridere, leggere un foglietto. Anche un bimbo di due anni può farcela, no?
- Mentre Malgioglio parla di se stesso, Carlo Conti vorrebbe mangiarselo. I suoi occhi dicono: smettila, basta, stop, andiamo avanti.
- Lucio Corsi. A risentirla è meglio della prima serata, forse anche perché stavolta l'attenzione la fa convogliare sul brano e non su quell'abito imbarazzante di martedì. Molto meglio questa maglietta di Tom il gatto. Cambio il mio voto. Oggi è da 6,5.
- Nino Frassica se la cava. La gag sul foglietto con il vincitore di Sanremo che "si sa da settembre" supera la prova dell'Ariston. E anche quella sugli ascolti.
- The Kolors. Sono i the Kolors. Portano un brano dei The Kolors. Fine. Voto: 6.
- Serena Brancale. Stesso spacco di ieri, colore diverso. Insipida come all'esordio: non andrà oltre metà classifica. Magari la chiamano a qualche matrimonio. Il prossimo, grazie. Voto: 4.
- L'attore bambino che suona il pianoforte vale mezzo Festival. È stupendo.
- "Vuoi restare ancora?", chiede Conti. Risponde il bimbo Alessandro: "No". Severo ma onesto.
- Quindi Malgioglio è "emozionato" e "se la fa sotto" perché deve sfilare sul palco e leggere un cartoncino, mentre il bimbo a sei anni suona il piano a Sanremo senza battere ciglio. Adesso capite perché questa recita ha stufato?
- Fedez lo preferiamo così, imprigionato nella normalità senza ricercati scandali. Senza limonate gaie, senza politica, senza Ferragni. Però santa pupazza quando autotune. Diamo il voto a lui oppure al sistema elettronico?
- Francesca Michielin me la immagino così a scegliere l'abito: lei cammina ad occhi chiusi al mercato del mercoledì di Sanremo e pesca a casaccio dai cestoni del venditore ambulante. Top celeste, pantalone indefinito, scarpe grigie. Malgioglio ha osato di meno. Confermo quanto scritto ieri: ha una voce discreta, ma si perde nell'aria, gira, volteggia, senza andare da nessuna parte. Resta lì e alla fine delude. Voto ridotto: 5.
- Frassica semplice, ma fa sorridere. Serve a coprire il tempo necessario a liberare il palcoscenico e, Pooh a parte, funziona.
- Damiano degli ex Maneskin rende molto si più quando resta nel suo habitat, cioè le sue opere, che in alcuni casi sono anche capolavori. Well done.
- Simone Cristicchi ha infilato l'abito di ieri in lavatrice con un colorante et voilà. Il testo è sublime, come abbiamo già detto. Merita la standing ovation. Però se l'avesse fatta interpretare da un altro avrebbe senza dubbio sbancato. Peccato. Voto: 7,5.
- BigMama rispetto ad anno scorso si fa un favore e sia benedetto lo stilista. Riceveremo critiche per questo nostro giudizio? Forse, ma chi se ne frega. Però va detto che ci ha ricordato un po' Buzz Lightyear. Apprezzabile il fatto che non abbia sconfinato manco per errore in politica. Ma se anche Big Mama resta in silenzio vuol dire che Conti ha minacciato tutti con la pistola.
- Marcella Bella con "stronza" cerca di imitare "Pazza" di Loredana Bertè del 2024. Ma non ne ha il carattere. Dalla regia mi dicono: "È nella mia squadra del Fantasanremo, ma solo perché costava pochi Baudi". E questo dice tutto. Arrivederciegrazie. Voto: 5.
- Andrà avanti ancora a lungo?
- In questo spazio avrei dovuto commentare la performance di un cantante in gara, ma ormai sono tutti uguali, tutti perfettamente rinchiusi in uno schema, con le stesse intonazioni, le identiche correzioni vocali elettroniche. Quindi boh.
- Breve ringraziamento alle forze dell'ordine. E FdI può stappare champagne.
- No ma vi ricordate Achille Lauro quando si vestiva in tutina effetto nudo, da Regina Elisabetta, da Marchesa con un pavone nero in testa, con la tuta di lustrini, perizoma in metallo, piume rosa, capelli turchini e lacrime di sangue? Qui gatta ci cova. Oggi è impeccabile in un completo bianco a righe blu, pure lui un po' pallida imitazione di Hotel Transilvania. O sta preparando il terreno per chissà che cosa, tipo il botto finale, oppure Conti deve avergli fatto un qualche agguato per frenarlo. Sennò non si spiega.
- Claudia Pandolfi resta Claudia Pandolfi. Amen.
- Giorgia si diverte a sbeffeggiare i colleghi che certi vocalismi manco alla play station o con l'Ai. Voto all'esibizione: 8.
- Qualche sorriso con Nino Frassica e il suo libro sul Malgioglio. Bravo lui.
- Rkomi.
- A Rose Villain sembrano aver fatto un dispetto poco prima di entrare, oppure è uno sguardo ricercatamente sexy? Ha ragione chi sostiene che "Fuorilegge" somiglia troppo a "Click boom". Però noi maschietti apprezziamo tutto il contesto. Voto: 4,5.
- Inno al capitalismo di Bianca Balti: "Se mi pagano, indosso tutto". Viva la verità.
- Però lo stacchetto su Malgioglio e Bianca Balti è simpatico come un gatto siamese attaccato lì dove non batte spesso il sole. Capisco non sia semplice inventarsi ogni volta qualcosa di nuovo, ma qualcuno dovrebbe pur capire che certe gag non funzionano, no?
- Willie Peyote. Mi ero perso la citazione dei Jalisse che ogni Sanremo provano a farsi mettere in lista senza mai riuscirci. Sapete che vi dico? Forse non piacerà alla Sala Stampa, invece tutto sommato "Grazie ma no grazie" ha un suo perché. Alzo il voto: 6,5.
- I panda di Malgioglio. I panda di Malgioglio. Ma Sanremo ne ha davvero bisogno?
- Carlo Conti in perfetto orario, bisognerebbe farti una statua. Anzi no: ci hanno già pensato. Allora mi domando e dico: ma come facevamo gli anni passati ad arrivare fino in fondo ai Festival di Amadeus?
- Non dico che mi manchino i pipponi di
Rula Gebreal e i baci fluidi di Rosa Chemical. Giammai. Però tra la noia mortale e l'inutile scandalo esageraro si potrebbe anche cercare una terza via, ecco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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