Geolier, Fibra e Rose giocano a trovare la "nuova scena" del rap

Netflix lancia il «talent» che seleziona i protagonisti del futuro. Tra gli ospiti Madame, Guè e Marracash

Geolier, Fibra e Rose giocano a trovare la "nuova scena" del rap
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Non è mica da sottovalutare Nuova scena, lo show che parte da lunedì su Netflix spalmandosi su otto episodi (i primi quattro appunto il 19 febbraio, poi tre il 26 e la finale il 4 marzo). Intanto perché è una sorta di talent che debutta su di una piattaforma non abituata a ospitarli (è il primo programma di intrattenimento Netflix) e che intercetterà un pubblico giovanissimo molto pregiato per la discografia. E poi perché nella cosiddetta giuria ci sono eccellenze difficili da criticare. Geolier è appena arrivato secondo al Festival di Sanremo (con polemiche annesse e sconnesse), Fabri Fibra è uno dei maestri del genere e Rose Villain una delle poche figure femminili che frequentino i palchi di questo mondo.
Insomma, a vederli affiancati si capisce come il rap italiano sia ormai capace di raggiungere quasi ogni tipo di pubblico e di fascia anagrafica. «Se me lo avessero proposto dieci anni fa lo avrei fatto, mai avuto nulla contro questo tipo di spettacoli» dice Fabri Fibra che, con Frankie Hi Nrg e pochi altri, è uno dei maestri incontestabili. «In questo show vince il rap italiano ma ne esaltiamo le differenze» dice Fibra che è in «rappresentanza» del rap romano, mentre Geolier è ovviamente il portavoce di quello napoletano e Rose Villain di quello milanese.
«Sono cambiati i tempi e i ragazzi ormai ascoltano quasi solo rap», dice Geolier che, quando è stato registrato Nuova scena (ossia l’anno scorso) era ancora pressoché sconosciuto al pubblico generalista.
Comunque, se Fibra è il «master» che può giudicare l’evoluzione del rap negli ultimi decenni («È cambiata molto la forma, ma canzoni rap da 1 minuto e mezzo sono un forte segno di ribellione»), Geolier è il 23enne che racconta come siano i rapper di Napoli: «Tutti vogliono lanciare un messaggio, ogni canzone esprime il desiderio di spiegare la realtà».
In sostanza, anche se è un format originale di Netflix che ha già avuto molto successo in Francia e negli Stati Uniti, la versione italiana di Nuova Scena - Rhythm + Flow ha modi e linguaggi molto diversi. «Ormai questo modo di esprimersi è universale, si può dire che il rap ora è pop nel senso di popular» dice Rose Villain, algida all’apparenza, quasi sorprendente in un contesto spesso ai limiti del machismo. Per farla breve, 27 concorrenti selezionati a Milano, Roma e Napoli si giocano il primo posto e 100mila euro di premio.
E che, almeno negli intenti, Nuova scena sia una sorta di «academy del rap» lo conferma anche la lenzuolata di ospiti che partecipano alle puntate, da Madame a Marracash, Noyz Narcos e Guè che per Geolier «è una figura paterna, anche sul palco di Sanremo nella serata delle cover volevo impressionare soprattutto lui». Loro faranno i cosiddetti «feat.» ma nel programma sfileranno anche Ernia, Fred De Palma, Ketama126, Lazza, Rocco Hunt e altri.
Sono gli stati generali di un genere musicale che, sconfinando nel pop e persino nel rock, ormai monopolizza la scena. In tanti modi.
Anche i più violenti. Sono passati dalle cronache giudiziarie le vicende di Shiva, Simba La Rue e Baby Gang, arrestati e incarcerati per reati non proprio marginali come, tra gli altri, il tentato omicidio. Fabri Fibra giudica «la musica e non la vita delle persone» e comunque dà una spiegazione da artista: «Si vede che esprimono il proprio disagio attraverso l’arte e anche chi ha problemi legali vuole uscire da quelle situazioni».
Di certo Geolier si porta ancora dietro l’eco dei fischi dell’Ariston: «A me l’odio non piace, mi scoccia».

E poi ci ride su: «Dopo il festival ho messo una mia storia su Instagram nella quale sembrava fossi a Los Angeles. In realtà ero a Napoli ma volevo stare tranquillo». Ora è il suo momento, tocca a lui scegliere di abbandonare un immaginario violento oppure restarne definitivamente ancorato. A occhio e croce, ha scelto la prima.

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