Fu letteralmente una rivoluzione. Bastò una puntata, trasmessa il 4 aprile del 1978 su Rete 2, per trasformare Atlas Ufo Robot, che poi diventò per tutti Goldrake, in una vera mania. Solo 20 minuti durava una puntata della serie giapponese Ufo Robot Grendizer, ma furono sufficienti per far impazzire tutti, diventando croce e delizia dei genitori "costretti" nei mesi a venire, a mettere mano al portafoglio, travolti dalle richieste dei figli di giocattoli e gadget, di questo innovativo supereroe.
E fu proprio l'innovazione a decretare il successo nel nostro Paese, abituato a ben altro genere di cartoni per ragazzi. Un salto in avanti per un genere che veniva dal Giappone, 45 anni fa luogo lontano e misterioso, di cui molto non si sapeva se non poi, l'avvento di questo nuovo genere di animazione. Ogni giorni, ben cinque milioni di bambini, ragazzi, tate, genitori e qualche nonno, si "piazzavano" davanti al televisore in quell'appuntamento imperdibile, che oggi festeggia i 45 anni di messa in onda in Italia.
L'intuizione di una funzionaria Rai
A portarlo nel nostro Paese fu una funzionaria Rai Nicoletta Artom, che lo aveva visto un anno prima, nel 1977, al Mifed di Milano ((Mostra Italiana del Film, Telefilm e Documentario, ndr), comprendendo subito la rivoluzione che avrebbe portato in tv. Ma non fu così semplice farlo arrivare nella seconda rete della tv "di Stato", servì la "spinta" definitiva dell'allora direttore di rete Massimo Fichera, che vide oltre, per farlo acquistare e poi trasmettere.
Come ogni cosa nuova e in un certo senso "rivoluzionaria", Goldrake dovette combattere batttaglie non solo dentro lo schermo, ma soprattutto fuori. Tutti parlavano di questo cartone; o meglio "anime", gionalisti, psicologi, insegnanti e politici, e non tutti con parole di approvazione. Come riporta Massimo Nicora, autore del saggio: C'era una volta Goldrake - La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la TV e il mercato del giocattolo in Italia: "In una piccola scuola di Imola alcuni genitori lanciano addirittura una crociata contro i cartoni animati giapponesi".
Ne parlò anche Enzo Tortora nel suo programma L’altra Campana, a testimonianza del dilagante successo del cartone.
Fama e notorietà che rimangono immutate anche ora, 45 anni dopo, quando quei bambini seduti davanti alla tv, sono ora adulti, e hanno loro stessi figli che lo apprezzano; e non esiste festa, sia di piccoli o di grandi, che non riproponga la sigla, che tutti intonano riportando alla luce emozioni che facevano battere il cuore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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