Un'esperienza traumatica che ha lasciato dei segni, e non solo sul suo corpo: Monica Leofreddi si sfoga sui social e racconta della disavventura vissuta a Roma nella giornata di ieri, mercoledì 22 novembre.
La presentatrice si trovava alla stazione Termini, e attendeva l'arrivo del taxi che l'avrebbe riportata a casa dopo un viaggio a Milano. "Il taxi stava per arrivare", racconta in un lungo posto su Instagram la donna,"scendo dal marciapiede e lo attendo dietro ad un van parcheggiato in seconda fila. Ero di spalle con lo sguardo fisso verso la strada. Non mi accorgo che il van aziona la retromarcia. Mi travolge e mi scaraventa a faccia in avanti sull’asfalto".
Per fortuna qualcuno in quel momento si accorge della situazione e grida in direzione dell'autista per avvisarlo del fatto che dietro l'auto c'è una donna. La Leofreddi cerca di mettersi in salvo, rotolando verso il centro della carreggiata per evitare le ruote del van. Poco dopo il conducente scende dal mezzo, ma invece di sincerarsi delle sue condizioni la aggredisce verbalmente."Comincia ad urlare accusandomi di fingere, urla che non mi aveva investita ma che mi ero buttata!", prosegue la Leofreddi."Un altro imbecille urla ‘È vero! Non ti ha toccata’. Mi sono lentamente rialzata, ero umiliata, ferita non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Ho tentato di far valere le mie ragioni ma lui continuava a negare. Solo un signore ha confermato che ero stata investita", ricorda ancora la 58enne."Gli ho chiesto 'può testimoniare?' Lui ha risposto di sì, l’autista urlava ancora negando". Ma la presentatrice si fa sopraffare dallo sconforto e dall'amarezza e non trova la forza di reagire. "Io che ogni giorno pontifico su come ci si deve comportare in ogni situazione, in un momento di difficoltà, sono stata solo capace di scoppiare a piangere, non ho preso la targa, ho solo detto 'sei un delinquente vergognati'", ammette.
Frattanto il taxi arriva e la Leofreddi sale a bordo, lasciandosi quella scena alle spalle."Mi sono sentita fragile, sola , spaventata da tanta inciviltà", dice ancora,"volevo solo tornare a casa. Piangendo ho chiamato mio marito, gli ho confidato la mia frustrazione, la mia resa. Io sempre così forte, a tratti aggressiva mi ritrovavo a piangere in un taxi senza aver saputo proteggere il mio diritto di denunciare l’incidente, la mia dignità".
Il tassista la aiuta, le porge del ghiaccio e tenta di confortarla, per quanto possibile: "È il primo che mi soccorre, mi confida che neanche lui si riconosce più in questo mondo".
"I miei figli mi hanno vista tornare a casa senza il mio solito sorriso", ricorda la presentatrice,"hanno visto il mio volto con il trucco colato, gli occhi lucidi. Non voglio nascondere la mia fragilità . Il loro abbraccio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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