Nuovi preoccupazioni in vista per la famiglia Polese: dopo la sentenza della Cassazione, che ha di fatto confiscato il famoso Castello delle Cerimonie affidandolo alle direttive del Comune di Sant'Antonio Abate, emergono dettagli circa il pagamento del pizzo a un clan camorrista da parte di uno dei membri della famiglia, vale a dire Sabatino Polese, il fratello del defunto "boss delle cerimonie" Don Antonio.
Anche il Grand Hotel La Sonrisa, questo il vero nome del Castello finito sotto le luci della ribalta a livello nazionale grazie alla celebre trasmissione televisiva andata in onda sulle frequenze di Real Time per ben dodici stagioni, rientra nella lista degli esercizi commerciali finiti nel mirino del nuovo clan del rione Moscarella di Castellammare di Stabia guidato dalla famiglia Onorato.
Del destino dell'imponente struttura si era parlato di recente, dopo una storica decisione da parte degli Ermellini: su di essa pendeva il reato di lottizzazione abusiva, determinato con una sentenza in primo grado di giudizio nel 2016. Nonostante tale reato fosse andato in prescrizione, la Cassazione ha deciso di dare esecuzione alla parte della sentenza che prevedeva per l'appunto il sequestro dell'immobile e dei terreni, passati sotto il controllo dell'amministrazione comunale di Sant'Antonio Abate.
All'amarezza per questo risvolto giudiziario, per la famiglia Polese si aggiunge una nuova preoccupazione. Il nome del Grand Hotel La Sonrisa compare nella lista delle vittime del clan del rione Moscardella: dopo le indagini della polizia e della Dda di Napoli, per la prima volta ai presunti membri del gruppo criminale, inquisiti per altri reati, viene contestato quello di associazione mafiosa. Tra le accuse per i presunti affiliati, ci sono quelle di spaccio di sostanze stupefacenti, la detenzione di armi e l'estorsione.
Il blitz delle forze dell'ordine ha inferto un duro colpo all'attività del gruppo guidato dalla famiglia Onorato: delle undici misure cautelari emesse dal gip, alcune hanno raggiunto membri del nucleo familiare tra cui il capofamiglia Michele, in grado di dirigere le attività direttamente da dietro le sbarre del carcere di Frosinone, la moglie e due suoi figli.
Al Castello delle Cerimonie nello specifico, gli affiliati avrebbero chiesto di pagare un pizzo da 5mila euro: sarebbe coinvolto in prima persona Sabatino Polese, 75 anni, fratello di Don Antonio e quindi zio di Donna Imma. Secondo le prove in possesso degli inquirenti, quest'ultimo avrebbe incontrato un esponente del clan in un bar di Sant'Antonio Abate per metterlo in guardia circa un'indagine delle forze dell'ordine.
Polese avrebbe rivelato che la polizia aveva acquisito filmati registrati all'interno della Sonrisa dalle videocamere di sorveglianza per documentare il momento in cui uno degli esattori incassa il pizzo.Per questo motivo il 75enne è accusato del reato di favoreggiamento aggravato, e avrebbe già ricevuto la notifica dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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