Sanremo, il Consiglio di Stato respinge la sospensiva Rai: cosa succede adesso

Il prossimo 22 maggio è attesa la sentenza di annullamento o convalida della decisione del Tar sull'affidamento esclusivo del marchio alla Rai

Sanremo, il Consiglio di Stato respinge la sospensiva Rai: cosa succede adesso
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Niente sospensiva alla Rai per il festival di Sanremo: il Consiglio di Stato ha deciso di non concederla contro la sentenza del Tar della Liguria, che a dicembre aveva dichiarato illegittimo l'affidamento esclusivo del marchio "Festival della Canzone Italiana" di Sanremo. L'ordinanza del Consiglio di Stato è stata pubblicata venerdì 4 aprile in risposta alla richiesta della Rai di sospendere gli effetti della sentenza del Tar in attesa della pronuncia del Consiglio di Stato.

L'udienza di merito è già stata fissata per il prossimo 22 maggio ma nel frattempo resta valida la decisione del Tribunale amministrativo, che ha annullato l'affidamento esclusivo del marchio del Festival perché l'assegnazione non sarebbe stata fatta nel quadro della normativa. La Rai, che da decenni ne detiene il diritto esclusivo di utilizzo, ha avanzato un ricorso impugnando la sentenza e chiedendone la sospensione, ma è stato stabilito che non esistono ragioni d'urgenza (il cosiddetto istituto del periculum in mora) per giustificarla. Il che significa che la Rai può attendere fino al giudizio di merito senza che questo possa pregiudicarla. Con la decisione che verrà comunicata tra un mese e mezzo, il Consiglio di Stato deciderà se annullare o confermare la sentenza di primo grado.

"La convenzione avente ad oggetto l’affidamento in esclusiva alla Rai (Radio televisione italiana s.p.a.

) dei diritti, nella titolarità del Comune di Sanremo, connessi allo svolgimento del 'festival della canzone italiana' rappresenta, quantomeno nella parte in cui ha ad oggetto la concessione del marchio, una concessione di beni o, comunque, un contratto attivo con cui l’ente locale dispone di una propria utilitas, che rappresenta un’opportunità di guadagno (in quanto sfruttabile economicamente) in favore della Rai che corrisponde al comune un corrispettivo", avevano scritto i giudici, aggiungendo che "l’affidamento deve avvenire, nel rispetto dei principi di concorrenza, imparzialità, non discriminazione, pubblicità, trasparenza e proporzionalità, vale a dire, mediante l’interpello del mercato e il confronto di offerte concorrenti, nel rispetto della disciplina di cui alla legge di contabilità generale dello Stato e del relativo regolamento di attuazione, anche in modo da consentire al Comune di trarre l’utilità più elevata possibile dalla concessione dell’uso del marchio".

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