Si scatena il panico al Festival, Elodie facce ride e Conti: quindi, Sanremo...

Quindi, Sanremo...: l'Ariston dice addio alle pagliacciate, lo show (vero) di Jovanotti e Gerry Scotti

Si scatena il panico al Festival, Elodie facce ride e Conti: quindi, Sanremo...

- Siamo di nuovo qui, ormai è una tradizione, a ripetere questa stramaledetta rubrica. Lo confesso: avevo sperato di sfangarla stavolta, ma se me l'hanno chiesta di nuovo è tutta colpa vostra: a quanto pare all'ultimo show di Amadeus e Fiorello l'avete letta così in tanti che non potevamo fare a meno di riprovarci. Non ve lo perdonerò. Mai.

- Avviso ai naviganti: non ho letto i testi delle canzoni prima di sentirle. Perché sarebbe un gioco inutile. Il brano può anche essere profondissimo, ma se viene accompagnato da un piffero e due padelle sbattute magari esce fuori un orrore di quelli che la trap scansete. Quindi è la prima volta anche per me, come per voi.

- Premessa: quest'anno si parte con meno polemiche di anno scorso. Meno woke. Meno gender. Meno tutto, tranne la domanda idiota a Carlo Conti e Gerry Scotti se sono o meno antifascisti. Visto lo schifo messo in piazza dagli antifà sulle foibe in questi giorni, fossi nei conduttori mi sarei guardato bene dal farmi accostare a loro.

- Il Primafestival continua ad essere un marchettificio imbarazzante e lo capisco. Business is business. Gli autori sono lievemente migliorati rispetto all'anno scorso, va detto. Però fa sempre schifo. Eliminarlo no?

- Si salva solo Bianca Guaccero, l'unica dei tre del Primafestival che almeno non si impappina.

- Pronti via, si parte. Ho già sonno. Carlo ti prego: non prenderci per i fondelli e chiudi tutto alle 1.15.

- Salta l'audio mentre Conti introduce il Festival. Iniziamo bene. Mi sa che il fonico passerà un brutto quarto d'ora domani. O l'hanno fatto apposta per poter parlare di qualcosa?

- Non sapete cosa darei per essere domani alla riunione dei fonici. Immaginate le bestemmie.

- Gaia. Se parliamo della canzone, senza infamia e senza lode. Ricorda vagamente Click boom di anno scorso di Rose Villan. A spaventare semmai è quella mano bionica che ai fan di Harry Potter ricorderà Codaliscia. Insipida e con qualche incertezza vocale. Voto: 5.

- Sia lode a Francesco Gabbani, vestito normale. Canta bene. È a suo agio. Però ha portato una canzone normalizzata, perfettamente Sanremese: dalla scimmia a Viva la vita, un salto triplo. Speravo meglio. Voto: 6 per l'abbigliamento cisgender.

- Sono disperato: com'è che quest'anno non inquadrano la moglie di Amadeus?

- Mia moglie dice: "Ma perché vengono nudi se non hanno il fisico?"

- Un premio a Gerry Scotti che s'inventa la battuta sul condominio senza leggerla dallo schermo. Ama, guarda e impara.

- Rkomi. Hanno inventato le camicie per metterle sotto alla giacca, lo sai? A occhi chiusi ero convinto fosse Sangiovanni: stesso tipo di musica, stesso autotune. Se proprio non c'era di meglio, pensate gli altri com'erano messi. Tre punti in meno per il nome d'arte impronunciabile: 3.

- Il bel vestito di Noemi. Colpire senza strafare. Un tantino tesa però: c'ha 'na faccia che pare le abbiano schiacciato il gatto sotto un'auto cinque minuti fa. La sua voce è particolare, può piacere come no. Ma è una voce. Va su e giù, gracchia quando deve, resta impressa. La canzone risulta piacevole. Tecnicamente invidiabile, forse non vincerà ma è nel posto giusto. Voto: 7.

- Sembrerà scontato visto il baraccone che la Rai mette su, ma non lo è mai quando si parla di una diretta: se il fonico domani dovrà frustarsi col cilicio finché non si incide sulla schiena i tatuaggi di Fedez, il regista invece ha fatto un lavoro splendido. Le immagini seguono elegantemente il ritmo della musica. Well done.

- Un fischio accoglie l'ingresso di Antonella Clerici. Conti le dice che è "sexy". In tempo di woke lo chiamerebbero "catcalling", invece grazie a Dio lei non fa un baffo. Viva la prova del cuoco.

- Irama. Prima di scrivere chiedo alla regia cosa posso dire e cosa no, perché su Irama vige una sorta di bando alle critiche. Puntuale arriva la minaccia: "Lui rimane un figo, quindi attento a cosa scrivi". Aiuto. Brano orecchiabile ma non al livello della sua prima partecipazione. E poi forse servirebbe di limitare un poco l'autotune. Voto: 5,5. Va bene?

- Irama vestito con uno pseudo cappotto napoleonico, tira su il braccio teso. Per fortuna è quello sinistro sennò sai che bordello domattina.

- Gerry Scotti idolo totale. Come sta sul palco lui nessun altro negli ultimi Festival. Chapeau.

- Coma Cose. Lei fa paura: tutta bianca in faccia, ombretto rosso simil morte. Siamo sicuri che in fascia protetta si possa fare vedere una sorta di fantasma della bambola assassina? Stanotte me la sogno sicuro: mammina mi tieni la mano e lasci la luce accesa? La canzone però è simpatica. Resterà in testa e andrà bene in radio. L'intonazione non sarà degna di Noemi, ma manco al livello di un rapper qualsiasi. Voto: 7

- Ditemi che ora Antonella Clerici mi scodella una ricetta.

- Simone Cristicchi. Se lo guardi in faccia pensi che i Festival passano ma la sua voglia di vivere non migliora. La voce traballa un po', forse per l'emozione, invece il testo è lodevole, davvero, significativo e profondo. Eppure la trasposizione in musica ad un primo ascolto poteva dare qualcosina in più. Mi gioco 10 euro che vincerà il premio Mia Martini e che domani la sala stampa si speritchera di elogi senza pudore. Il vestito inguardabile come un pugno nell'occhio. Voto: 7,5.

- Se ripenso alle giacche fluorescenti di Amadeus e guardo i completi dei conduttori di oggi, mi viene da ringraziare Telemeloni.

- Marcella Bella. La cosa migliore sono le cosce delle ballerine dietro di lei (si può dire?). Ti prego riportale anche domani perché valgono il prezzo del biglietto. Voto: 5,5.

- Scooooop: Achille Lauro si è vestito quest'anno. E niente stranezze gender fluid per il momento. Va detto che somiglia un po' a un cartone animato e un po' il vampiro di Transilvania. Ma meglio in frac che Drag Queen. Telemeloni ti ringrazio.

- Ma siamo sicuri che non si siano scambiati la canzone con Irama? Voto: 5.

- Carlo Conti corre come Mentana durante un tg. Pare una MaratonaSanremo, stupendo.

- L'inno di pace delle artiste Noa e Mira Awad è il tocco da Sanremo impegnato che ci vuole sempre. Il messaggio a sorpresa di Papa Francesco aggiunge la notiziabilità alla faccenda. Colpo grosso di Carlo, che ha portato un po' di Che tempo che fa all'Ariaton. Andate in pace. Amen.

- Cacciate subito dalla platea quel pazzo che indossa un cappello da baseball giallo. Arrestatelo se necessario. Non siamo mica al Superbowl!

- Imagine è una bellissima canzone. Testo potente. Però ricordo che da ragazzo mi fecero leggere Uri e Sami, stupendo libro di due ragazzi che in Israele cercavano una riconciliazione tra due popoli divisi. Sono passati 20 anni e siamo punto e daccapo. Cosa voglio dire con questo? Che il messaggio delle due artiste come quello del Papa emozionano, fanno parlare qui in Occidente, ma non incidono. Venti anni dopo i diretti interessati continuano a scannarsi.

- Zero pipponi né monologhi. Dio benedica Carlo Conti.

- Giorgia. Abito da sera forse migliorabile ma la voce resta quella di sempre. Chi volteggia sulle note come lei meriterebbe di vincere, ma forse non riuscirà neanche stavolta. In Italia, si sa, chi entra Papa esce cardinale. Purtroppo per lei credo che il testo e la musica non sorreggano a dovere questa voce da favola. Mi riservo di modificare il voto nei prossimi giorni. Per ora: 6,5 più mezzo voto per la voce. Totale: 7. Fuoriclasse.

- Però quando si esibisce nei vocalismi dovrebbero mettere tutti gli altri concorrenti sulle scale, seduti, a cercare di imparare.

- Willie Peyote. Il suo pezzo fa sorridere. Grazie ma no grazie. Simpatico. Voto: 6

- Ma Gerry ha detto "coriste molto brave" perché non ha avuto il coraggio di dire "molto belle?".

- A causa di questo Sanremo sono fallite 10 aziende di trucchi imbarazzanti, abiti no gender, maschere da Drag Queen e fluidismi vari. Speriamo continui così. Ho già detto 'grazie Telemeloni'?

- Rose Villain. Di lei sappiamo che non ama Meloni e che non vorrebbe più vivere né negli Usa di Trump né nell'Italia di Giorgia. E adesso abbiamo capito perché in questi giorni ha fatto parlare di sé più per la politica che per altro: doveva nascondere la pochezza della canzone. Per essere gnocca è gnocca (si può dire o è leso femminismo?). Ma è un'Elodie che non ce l'ha fatta. Voto: 4.

- Fin qui niente siparietto pubblicitario imbarazzante con Poltronesofà. Dio abbia in gloria Carlo Conti.

- Facciamo vincere Sanremo a Jovanotti? Show man come pochi.

- Ci manca poco che si ammazza cadendo sui cavi.

- E la vecchia che quasi se lo limona urlandogli 'ti amoooo'? Adoro.

- Domani il cameraman che deve seguire Jovanotti per i primi piani manderà un certificato medico per non essere costretto a farlo di nuovo. C'ha la tarantella sul palco. Fermatelo!

- Gira un meme stupendo su Sanremo: scarabocchio sul muro con simboli nazisti e la scritta "Carlo Conti negr** di mer**". Spettacolo! (Chi si scandalizza vada a leggere Repubblica, grazie).

- Forse potevano tagliare un po' le chiacchere con Jova.

- Lo stacchetto per far entrare Gimbo Tamberi decisamente da rivedere, cari autori.

- Ma non ci eravamo detti niente monologhi? Eh Carlo? Eh?!?!

- Tamberi il discorsetto l'ha imparato a memoria. E si vede. Ci annuncia che andrà a Los Angeles. E 'sti grandissimi ca***? Un pesce fuor d'acqua. Voto: 0.

- E con Nelson Mandela buttato lì tanto per metterci un po' di antirazzismo ci siamo assicurati il bonus buonista. Bene. Almeno è durato solo 6 secondi.

- Olly. Muscolo scolpito a suon di blocchi di cemento tirati su e giù. Tatuaggio di ordinanza. Manca solo 'I love mamma' e poi sembrerebbe uscito di prigione ieri. Però il baffo è audace, soprattutto in tempi in cui il baffetto porrebbe pure essere frainteso. "Magari non sarà" il brano del Festival, ma si è sentito di peggio. Metà classifica. Voto:5,5.

- Elodie ha usato tutta la carta stagnola di mammà per vestirsi. Voleva dimostrarci che è sexy pure con un sacco di iuta addosso? Ci è riuscita. Oggi ci ha fatto sapere che non voterebbe Meloni 'manco se mi tagliassero le mani', e noi faremo altrettanto per un brano e una melodia che non incidono. Dopo la conferenza stampa avremmo detto: Elodie, facce ride. Ma tutto sommato la performance ha deluso. Più bella che brava. Voto: 5

- Ecco inquadrano la moglie di Carlo Conti. Ci avevo un po' sperato. Peccato.

- Shablo feat Gue eccetera eccetera eccetera. Vi sembrerà una bestemmia, ma per essere un brano stile urban non risulta affatto male. E lo hanno cantato pure egregiamente. Sarò un inguaribile romantico, ma ho sentito anche un omaggio a Brusco. Spacca. Voto 6,5.

- Massimo Ranieri. Ogni tanto scongelano vecchi divi della musica italiana. La voce non tentenna. L'abito è impeccabile. Ma che noia mortale. Soporifero. Voto: 4.

- Chissà se a Tony Effe e Fedez hanno dato lo stesso camerino.

- Tony pare vestito da gangster. Ma la performance non rispetta le aspettative. Malino. Voto: 5.

- "Ce sta a perculà". Scotti number one.

- La stilista di Serena Brancale si è drogato, pare evidente, poco prima di aprire l'armadio. Devono averla messa dopo le 23 per evitare la censura a difesa dei minori. Dieci punti al maestro Brancale, la sorella, che chiede che il suo ruolo venga declinato al maschile come "il premier" Meloni. Per scrivere queste ultime righe mi sono perso praticamente metà canzone, per l'altra metà ero distratto dallo spacco inguinale. Voto sospeso.

- Brunori Sas. Nella gara dei cantautori, la sua musica supera quella di Cristicchi. Il testo forse no. Semplice, magari, ma vedrete che vi entrerà in testa. Voto: 7

- Modà. In questo caso sono di parte, perché Kekko mi piace a parte quella giacca bordeaux rivedibile che forse ha rubato in un discount a Cassina de' Pecchi. Voto boh.

- Clara è un'altra Elodie in erba. È bellissima, sia chiaro. Ma non ha la sensualità e il portamento dell'altra concorrente. È come se non riuscisse a stare nella parte. Impossibile giudicare il brano stasera, l'attenzione è altrove. Clap clap.

- Lucio Corsi non ce lo meritavamo. Si è spiattellato in faccia mezzo chilo di pasta bianca senza sapere bene il perché. Rossetto sbavato. Indossa una sorta di spalliera da farfalla che provoca irritazioni cutanee solo a guardarlo. Dona al prodoto Rai quel briciolo di fluidità giusto per non rischiare di apparire un Sanremo da Istituto Luce. Canzone orecchiabile, ma non al livello di Samuele Bersani, per dire. Voto: 6.

- Fedez. Sono finiti i tempi dei baci a Rosa Chemical? È passata l'ora degli sfarzi dei Ferragnez? È tramontata la battaglia politica con le foto dei viceministri strappate? Sì, o almeno si spera. E anche la musica di Federico Lucia è tornata un po' quella dei primi tempi, più rap e meno commerciale. Spicca qualche capello bianco. Vedremo se riusciranno a tenerlo imbrigliato fino alla fine. Sia benedetto l'autotune. Voto: 6.

- Bresh. Poraccio canta alle 00.20 e anche chi è costretto a seguire tutto il Festival in diretta arriva a questo punto stremato. Ne riparliamo domani, ok?.

- Ancora cinque cantanti???? Basta, vi prego.

- Sarebbe bello, molto bello, fare un Sanremo senza autotune. E poi ne riparliamo.

- Sara Toscano. Eccola la prima vera steccata della serata. Sono già le 00.34 quindi tutto sommato non è andata così male.

- Joan Thiele. Quindi ha rischiato di scapicollarsi dalle scale portando la chitarra solo per mettere insieme due accordi strimpellati come ai campi dell'Azione Cattolica intorno al fuoco serale?

- Il Geolier dei poveri, Rocco Hunt, potevamo anche saltarlo a piè pari. Il testo è troppo comprensibile per sollevare polemiche o per spacciarsi come l'ospite internazionale. Ma a suo modo funziona, se affiancato da un traduttore simultaneo. Voto: 4.

- Francesca Michielin. Non è che non abbia una bella voce, ma non arriva né al cuore né alla pancia come altre sue colleghe più blasonate. In attesa che sbocci. Voto: 6.

- The Kolors. Difficilmente sbagliano un colpo, di solito. Il ritmo è quello di sempre. Si candida ad essere messa e rimessa in radio, come altri loro successi a cui tutto sommato questo brano somiglia. Ci farà ballare per qualche tempo, chissà se durerà fino all'estate. Hit. Voto: 6.

- Una prima serata interamente dedicata alla musica. Senza baracconi. Senza politica (o molto poca). Senza esagerazioni. Senza show ricercato a tutti i costi.

E con un livello medio di voci decisamente più elevato che in passato. Sanremo normalizzato, per ora. E non è affatto male.

- Panico a Sanremo, soprattutto in sala stampa. Zero polemiche. Poche finte gaffe. Niente di politico. E adesso di che parliamo?

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