
Questa sera alle 21.25 spalancate le finestre. Torna infatti su Rai2, memore dei trascorsi successi, l’odore dolciastro degli spinelli voluttuosamente aspirati dal vicequestore Rocco Schiavone. Sesta edizione preceduta sui social da uno stupefacente dibattito tra fan e detrattori del personaggio interpretato magistralmente da Marco Giallini. Quattro serate da 100 minuti ciascuna durante le quali - calcolando una media di 3 cannoni a puntata - il funzionario trasferito (per motivi disciplinari) alla questura di Aosta si sparerà 12 bombe. “Più che un poliziotto, un droghiere”, esagerano i nemici dell’investigatore che, al contrario, piace alla sinistra che piace. Disputa nella quale la Rai si astiene preparandosi a gioire per gli indici di ascolto che anche questa volta saranno da record; gradimento meritato, vista la qualità di cast e sceneggiature con storie avvincenti dalla prima all’ultima scena. Inframmentate da quella immancabile nuvola tossica che costringe Schiavone ad arieggiare continuamente la stanza.
Rimedio blando per chi vede il diavolo nelle cartine ripiene di marijuana; sufficiente invece per i difensori di Rocco: “Quella di Schiavone - sostiene il partito dei tolleranti - rientra nella modica quantità di un 59enne dall’adolescenza tormentata”. Con tanto di scheda anagrafica da groppo in gola: “nato a Roma, nel rione Trastevere, il 7 marzo 1966, da umile famiglia; rimane orfano presto, perde il padre a 12 anni e la madre quando ne ha 19”. Ma anche quando ormai diventerà un uomo fatto (e spesso, “strafatto”), il destino di Marco Giallini - pardon, di Rocco Schiavone - riserverà più dolori che gioie. A peggiorare l’esistenza c’è poi il caratteraccio e i troppi scheletri nell’armadio; senza parlare di quella sua rabbia implacabile figlia del tradimento dell'amico Sebastiano, responsabile della morte della moglie di Schiavone, Marina. Insomma, il povero sbirro ne ha di motivi per dar fuoco alle paglie.
Qualche giorno fa durante la conferenza stampa di presentazione della sesta serie, «Marco» Schiavone (o «Rocco» Giallini, se preferite) è stato tirato per la giacchetta nel patetico tentativo di coinvolgerlo in una - inesistente - polemica contro la «destra proibizionista» che vedrebbe di malocchio le cartine rollate dal vicecommissario ed evaporanti dalla tv pubblica. Ma Schiavone - che è un tipo intelligente - non è cascato nel trappolone, spippandosi perfino le domande pseudo provocatorie dei giornalisti sinistrosi (fronte antiproibizionista).
L’indifferenza ostentata dalla “coppia” Giallini-Schiavone (o viceversa) alla domanda “e’ giusto che un vicequestore si faccia le canne?” ci pare l’unica risposta davvero sensata a fronte di un quesito assurdo: che senso avrebbe infatti polemizzare sul comportamento, più o meno condivisibile, di un personaggio letterario? Se nei suoi romanzi polizieschi lo scrittore Antonio Manzini lo ha immaginato così, avrà avuto i suoi motivi; specularci su ideologicamente sarebbe assurdo.
Meglio, al limite, ironizzare. Magari immaginando un illusorio tentativo di redimere Schiavone dalla devozione verso «la Maria», citandogli la scelta virtuosa di un suo illustre collega americano: il tenente Kojak che negli anni ’70, in ossequio alla stagione salutista made in Usa, rinunciò alle sigarette, optando forzosamente su bambocceschi lecca-lecca.
Tuttavia, il nostro Rocco avrebbe gioco facile nel ribattere con molti più esempi di segno opposto: il commissario Maigret (che senza la pipa avrebbe perso gran parte del suo charme); il tenente Colombo (che non mollava il sigaro neppure quando andava alla toilette); il tenente Sheridan che si toglieva la bionda di bocca solo per bere un Biancosarti. E l’elenco potrebbe continuare. Ragion per cui auguriamo buon lavoro al vicecommissario Schiavone. Se poi, tra uno spinello e l’altro, riuscirà anche a beccare qualche assassino, gliene saremo doppiamente grati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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