
I leghisti hanno fatto ostruzionismo (fuori dall'aula) per un anno e mezzo ma giorni fa hanno dovuto arrendersi al «potere» delle griffe. Il gruppo - con la consigliera Deborah Giovanati che nel frattempo è passata dal Carroccio a Forza Italia - ha dovuto liberare gli storici uffici di prestigio in Galleria, al primo piano e con affaccio sul braccio principale (o doppia esposizione su Salotto e piazza Scala, come il locale da Silvia Sardone) per traslocare al terzo piano, sul «braccio corto» verso via Foscolo. La presidenza del Consiglio comunale consegnerà ufficialmente le chiavi lunedì all'assessore al Demanio Emmanuel Conte. Non appena usciranno anche gli attuali concessionari potrà quindi firmare il contratto con Balenciaga e The Bridge, che già nel novembre 2023 si sono aggiudicati all'asta i locali finora occupati rispettivamente da Montblanc e dal negozio di guanti Piumelli. Ma nel bando erano inseriti anche i livelli superiori, finora utilizzati dai gruppi consiliari e nello specifico dai leghisti. La trattativa è stata lunga, le griffe nelle ultime settimane hanno protestato per l'anno e mezzo di ritardo e si è arrivati al trasloco.
Montblanc e Damiani si giocheranno invece il derby per aggiudicarsi all'asta il 44esimo negozio della Galleria, creato riducendo lo spazio in concessione alla libreria Rizzoli. Ieri mattina la commissione presieduta dal direttore dell'Area Patrimonio immobiliare Marco Lendaro ha aperto le uniche due buste arrivate entro la scadenza. Si tratta appunto di Montblanc, che deve lasciare a breve il negozio vinto dal marchio di moda Balenciaga, e Damiani che nel Salotto ha già quattro insegne che fanno riferimento al gruppo: Rolex, Rocca, Panerai e Salvini, sotto i portici di piazza Duomo. C'è una battaglia legale in corso tra la casa di gioielli e il Comune: il gruppo vorrebbe sostituire il negozio che si è aggiudicato col marchio Rocca (non ancora aperto) con Damiani. Il Tar ha bocciato la richiesta ma la griffe spera di rifarsi in appello. Secondo il Comune si tratterebbe di un subentro, escluso da regolamento a prescindere che lo scambio di locali avvenga all'interno di uno stesso gruppo. Delle due l'una: se vincerà l'appello e il bando per l'ex Rizzoli, la società aprirà con l'insegna Rocca, in caso contrario come Damiani. Ma sarà battaglia a suon di rilanci da 50mila euro.
Ora la commissione si riunirà a porte chiuse per valutare i progetti tecnici e assegnare i punteggi, se entrambi i candidati saranno ammessi alla «fase 2» ci sarà un'asta con incanto, l'ultima per i prossimi 5 anni. La base di partenza per un totale di 289 metri quadrati è di 835.045 euro. Non ci saranno altre concessioni in scadenza fino al 2030, forse anche a Palazzo Marino si aspettavano una maggiore partecipazione.
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