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da Milano

Finmeccanica è vicina allo «sbarco in America», l’acquisizione di una azienda statunitense dell’aerospazio e difesa. Secondo il Wall Street Journal il bersaglio è la DRS Technologies e la trattativa sarebbe in fase avanzata.
La società di piazza Montegrappa non commenta, mentre DRS ha confermato che una trattativa di portata strategica è in corso, senza specificare se si tratta di Finmeccanica. In Borsa Finmeccanica ha perso oltre il 2,4%, mentre i titoli di DRS sono schizzati ai massimi da un anno, con un balzo del 13% a 72 dollari. Secondo il WSJ Finmeccanica tratta l’acquisizione tout court di DRS ed è disposta a pagare un premio del 25% sul prezzo di Borsa. DRS ha una capitalizzazione di 2,6 miliardi di dollari.
DRS e Finmeccanica si «annusano» da almeno un paio d’anni. Finmeccanica ha anche provato altre strade, ad esempio provando a parlare con L-3, sondando UTC e Textron. Però DRS offre sinergie significative in molti settori che interessano Finmeccanica, a partire dall’elettronica per la difesa, ha un’attività in larga misura ad alto contenuto tecnologico e solidi fondamentali economici: fatturato di 2,8 miliardi di dollari, risultato operativo di 307 milioni, utili netti di 127 milioni, un cassa libera per quasi 140 milioni. Il portafoglio ordini è di 3 miliardi di dollari.


DRS, però, 10mila i dipendenti, è un boccone davvero grosso, anche se è una «media» società per il mercato Usa e impegnerebbe oltre metà della potenza di fuoco finanziaria, 3 miliardi di euro, che Finmeccanica ha detto di voler utilizzare per nuove acquisizioni. Tuttavia il momento per muoversi è questo, grazie al dollaro debole ed alla crisi economica/borsistica americana. E se Finmeccanica riuscirà a conquistare DRS avrà fatto un colpo grosso.

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