Unrae, si cambia. Alla direzione generale dellassociazione delle case estere, presieduta da Jacques Bousquet (Renault), in un momento quanto mai delicato per il settore dellauto, arriva Romano Valente. Una carriera con crescenti responsabilità in Honda, Suzuki, Hyundai e Fiat, il neodirettore generale riceve il testimone da Gianni Filipponi, nel ruolo da 14 anni. Li abbiamo incontrati entrambi.
Ingegner Valente, un nuovo corso?
«È un avvicendamento nel segno della continuità, per proseguire la mission dellassociazione nel mondo dellauto, rivolta agli assi portanti costituiti dalle istituzioni, dai media e dagli altri sodalizi di settore; e lo sviluppo delle attività che han reso la nostra società di servizi, Rae 88, un riferimento primario per gli associati».
Dottor Filipponi, qual è il bilancio della sua gestione?
«LUnrae è fortemente cresciuta assumendo un ruolo di centralità allinterno del comparto dellautomotive italiano; ha saputo aumentare il proprio peso nei confronti di tutti gli interlocutori e, al contempo, rendere i servizi sempre più importanti per le case socie, nelle diverse aree che spaziano dalla vendita allafter sale, dalla gestione dellusato alla consulenza legale. Sui nostri servizi statistici, le case socie fanno pieno affidamento per la loro operatività. Peraltro, stiamo diventando parte del sistema statistico nazionale grazie al nostro Centro studi, al quale attingono Aci, ministeri, centri di ricerca e lo stesso Istat».
Quando avete compiuto il salto di qualità?
Filipponi: «Con lattuazione delle nuove procedure di immatricolazione, allorché il ministero dei Trasporti ha riconosciuto la validità del Certificato di conformità virtuale, oggi al centro di un sistema telematico che consente di entrare in concessionaria e, se lauto è in pronta consegna, uscirne a bordo dopo pochi minuti, sicuri anche che il dealer labbia già pagata alla casa».
E il momento più difficile?
Filipponi: «Oggi, perché sullauto si concentrano più effetti negativi: leconomia in crisi, lassoluta necessità dello Stato di fare cassa, prelevando dal settore buona parte delle nuove entrate: dalle accise sul carburante al rialzo dellIpt, dal superbollo allaumento dellIva e alle imposte extra sullRc. Una mazzata da 8,4 miliardi. Prelievi cui corrisponde un ritorno per lauto insignificante in termini di viabilità e infrastrutture. E poi i giovani, le cui difficoltà li allontanano dallauto. Manca il ricambio generazionale degli acquirenti».
Come raccogliere un'eredità che pesa?
Valente: «Mi avvantaggia laver fatto parte del direttivo, con il quale condividerò un programma denso di proposte, per stimolare il settore e moltiplicare le iniziative che possono far bene, partendo dallanalisi delle esigenze e delle dinamiche rilevate».
Ingegnere, pensate di alzare la voce?
«No, non appartiene allo stile dellUnrae, che punta invece alla massima incisività ed efficacia».
Ci ricorda le proposte sul tavolo?
«Dobbiamo proseguire - conclude Valente - nella ricerca di un dialogo che impegni gli Stati generali dellauto per trovare soluzioni che rilancino il business e, soprattutto, perché lauto sia un oggetto fruibile e alla portata. Tecnologie come lelettrico e le tante novità posso aiutarci a riavvicinare le persone, che vanno favorite nellacquisto e nella gestione.
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