Un uomo libero, spregiudicato e multiforme. "Leopardi" come non l'abbiamo letto a scuola

Nella miniserie di Sergio Rubini, il poeta è Leonardo Maltese

Un uomo libero, spregiudicato e multiforme. "Leopardi" come non l'abbiamo letto a scuola
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«Lui è libero e spregiudicato, è un pensatore multiforme, diverso da come lo abbiamo conosciuto tra i banchi di scuola», assicura Sergio Rubini (foto), regista della miniserie Leopardi - Il poeta dell'infinito presentata fuori concorso alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Si tratta di un'opera più ampia, per durata, di quella di Mario Martone, Il giovane favoloso, presentata sempre a Venezia dieci anni fa. Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, è Leonardo Maltese, con un'interpretazione naturale, lontana da eccessi gigionistici. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell'austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine, Fausto Russo Alesi in quello di Pietro Giordani, scopritore di Leopardi, mentre Giusy Buscemi è l'amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell'amore irraggiungibile magnificato nei suoi versi e infine Cristiano Caccamo nelle vesti dell'amico Antonio Ranieri. Proprio su questo triangolo amoroso - Leopardi che ama lei (Fanny) che ama lui (Ranieri) - si concentra la seconda parte della serie che si trasforma in un convincente melodramma.

Girato tra le Marche, Bari e la Puglia, Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna, Leopardi - Il poeta dell'infinito, coprodotto da Rai Fiction, IBC Movie e Rai Com, andrà in onda in prima visione su Raiuno il 16 e 17 dicembre e si avvale di un cast tecnico di prim'ordine con la fotografia di Fabio Cianchetti, la scenografia di Francesco Frigeri, il montaggio di Giogiò Franchini, i costumi di Maurizio Millenotti e la sceneggiatura, con lo stesso regista, di Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini.

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