Uomo ucciso e dato alle fiamme da quattro malviventi

Polizia e carabinieri hanno arrestato i quattro responsabili della morte di Goffredo Farinacci. Il cadavere carbonizzato era stato trovato in una macchina nelle campagne di Cave il 2 novembre. L'omicidio è legato probabilmente al mondo dello spaccio di droga, anche se non si esclude che i giovani possano aver sbagliato persona

Picchiato selvaggemente, finito con tre colpi di pistola e poi dato alle fiamme. È morto così il 2 novembre scorso a cave Goffredo Farinacci, 47 anni di San Cesareo, già consigliere comunale di minoranza e presidente della Pro Loco della cittadina alle porte della capitale. Ieri quattro giovani sono stati fermati con l'accusa di omicidio volontario premeditato e aggravato dalla crudeltà. Si tratta di Ezio Felici, 30 anni di Ardea, Carmelo Galici, 28 anni di Ardea, Alessio Vernarecci, 31 anni di Olevano Romano, e Flaminia Proietti, 22 anni di Olevano Romano, tutti con piccoli precedenti penali per droga, a eccezione della donna.
Il movente della spedizione punitiva potrebbe essere uno o più mancati pagamenti di dosi di droga, ma è ancora tutto da accertare. I risultati investigativi sono stati rivelati in Procura a Tivoli, alla presenza del procuratore capo Luigi De Ficchy, di Silvia Franzè e Fabrizio Mustaro, dirigenti rispettivamente delle squadre mobili di Roma e Nuoro, del tenente colonnello Marco Aquilio, comandante il Nucleo investigativo dei carabinieri di Frascati, e del capitano Antonio Oliviero, comandante la compagnia carabinieri di Palestrina.
Inizialmente si era pensato a un incidente stradale, ma casualmente gli agenti della mobile di Nuoro che indagano su un traffico di droga fra la Sardegna e il Lazio, hanno intercettato alcune conversazioni dei malviventi che fra loro parlavano di Farinacci e del suo omicidio, avvenuto all'1.45 della notte. Quasi in diretta hanno sentito che il fattaccio sarebbe avvenuto in un casolare, nell'ambito di un giro di droga. Farinacci è stato ucciso con tre colpi di pistola e poi dato alle fiamme e fatto trovare vicino all'auto così da ingenerare l'ipotesi di un incidente. Per Cave Romano è partito il capo della Squadra Mobile nuorese, Fabrizio Mustaro, con i pm di Tivoli che hanno bloccato i malviventi che percorrevano la strada fra Olevano e Cave. Non sono però esclusi ulteriori sviluppi, che potrebbero portare anche ad altre responsabilità. Le modalità efferate del delitto potrebbe aprire altri scenari e non è escluso che Farinacci non fosse il vero obiettivo della banda. Tra le ipotesi da accertare anche quella di un regolamento di conti tra trafficanti nel quale l'uomo potrebbe essere rimasto coinvolto inconsapevolmente, forse vittima di uno scambio di persona.
«Moventi e causali sono ancora da approfondire - ha detto il procuratore De Ficchy -. Tutto sembra nascere da dinamiche che attengono al mondo della droga. La cocaina su questo territorio scorre a fiumi, tanti si spostano qui per trafficarla». Immediato il chiarimento sul ruolo di Farinacci, la vittima. «Non è detto che fosse partecipe di traffici - ha aggiunto - l'unica cosa che è possibile dire al momento è che sembrerebbe fosse quanto meno un assuntore di droga».
Quello che ha colpito gli investigatori è stato proprio l'efferatezza del delitto.

Farinacci, prima dei tre proiettili, è stato picchiato selvaggiamente e successivamente bruciato all'interno della sua autovettura. «Abbiamo la certezza che i quattro fermati avevano tutti la volontà di uccidere, ma solo uno di loro ha sparato», ha concluso il tenente colonnello Marco Aquilio, dei carabinieri di Frascati.

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