Washington - Azioni concrete, non solo parole, e un impegno comune a rendere sicuri entro quattro anni i materiali fissili, in modo da fare fronte alla minaccia di terrorismo nucleare e a scongiurare la possibilità che i gruppi terroristici, al Qaida in testa, riescano a dotarsi di armi nucleari, cosa che rappresenterebbe "una catastrofe globale". E' quanto è emerso al termine del summit sulla sicurezza nazionale, promosso dal presidente americano Barack Obama e che ha visti riuniti a Washington i leader di 47 Paesi, in quello che è stato il summit maggiore dal 1945.
Impegno comune contro il nucleare Per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato "giustissimo" convocare il meeting dal momento che "un mondo senza armi nucleari è una speranza per tutti noi, per i nostri figli e le generazioni future", come ha detto nel suo intervento durante la seduta plenaria. "I problemi del ventunesimo secolo non possono essere risolti da singole nazioni che agiscono in modo isolato, ma devono essere affrontati con uno sforzo comune", ha detto Obama. Dal comunicato finale è emerso l’impegno comune contro il terrorismo nucleare e la messa in sicurezza i materiali radioattivi entro quattro anni: "Accogliamo l’appello del presidente americano barack obama per alzare il livello di sicurezza nucleare. I partecipanti si impegnano a rafforzare la sicurezza e ridurre la minaccia di terrorismo nucleare", con "azioni responsabili e una collaborazione internazionale decisa ed efficace", comunque sempre nell’ambito di un più organico sforzo comune contro il terrorismo nucleare.
Il rischio di al Qaida "Se al Qaida riuscisse a dotarsi di armi nucleari, non esiterebbe a usarle e questo sarebbe una catastrofe mondiale", ha detto obama. Anche se nel comunicato finale non sono state definite misure precise ma è piuttosto stato fissato il contesto programmatico per i prossimi anni, temi importanti sono emersi dagli incontri bilaterali a margine del summit, il primo di una serie di incontri internazionali. Obama ha annunciato in questo senso che il prossimo summit si terrà entro il 2012 in Corea del Sud dopo il via libera del Lee Myung-Bak. Una scelta di questo genere sembra assicurare che l’attenzione sarà concentrata in particolare sul programma nucleare della Corea del Nord, tra i temi emersi a margine del summit insieme alla questione iraniana.
Il nodo sull'Iran Sull’Iran insperato appoggio è arrivato appunto dal presidente cinese Hu Jintao che, durante un bilaterale di circa 90 minuti con Obama, ha promesso il proprio appoggio nella richiesta
di ulteriori sanzioni a teheran a causa delle sue ambizioni nucleari. Obama e Hu Jintao hanno trovato un terreno comune sull’Iran, dopo che in passato pechino aveva fatto resistenza e aveva evitato di esporsi in modo deciso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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