Usuraio di 73 anni liquidava i debiti in cambio di favori dal «gentil sesso»

Dagli uomini, invece, pretendeva interessi alle stelle Trovati in casa soldi e «pagherò» delle vittime

Stefano Vladovich

Nonno usuraio arrestato a Nettuno. Nonostante avesse 73 anni, per azzerare i debiti alle vittime di sesso femminile chiedeva prestazioni particolari. Non meglio andava agli uomini, in particolare sette imprenditori locali, costretti a sborsare interessi da capogiro: fino al 91,25 su base annua. Cifre assurde che potevano lievitare persino fino al 146,27 per cento. A mettere le manette ai polsi di Roberto D. la Guardia di Finanza di Roma. Un’indagine, questa, avviata all’indomani dell’operazione «Cayenne», la maxi inchiesta a Nettuno su appalti pubblici deviati a favore di imprese «amiche» in cambio di soldi e favori. Come il comodato d’uso, a titolo gratuito, di una Porsche nuova di zecca a un ex amministratore municipale. «Proprio in questo contesto - spiegano le Fiamme Gialle della compagnia locale - abbiamo raccolto numerosi elementi che confermano l’esistenza di un notevole giro d’usura nella zona di Nettuno facente capo, appunto, al 73enne che vi si dedicava con fare professionale e in maniera continuativa». Intercettazioni mirate, pedinamenti e l’analisi di conti correnti tutte all’infaticabile vecchietto. Dai suoi clienti pretendeva tassi d’interesse spesso impossibili da onorare in cambio di assegni postdatati e cambiali. È il caso di un imprenditore nel settore dei trasporti: l’uomo, in disagiate condizioni economiche, chiede al «cravattaro» 20mila euro. Sul prestito, ottenuto in un batter d’occhi, l’uomo pretende il rimborso entro dieci giorni di 20.500 euro (500 euro per interessi), pari a un tasso del 2,5 per cento per 10 giorni, equivalente al 91,25 per cento in un anno. Ma alla scadenza prefissata le cose non vanno come previsto. Il debitore non ha il denaro. Lo strozzino non si perde d’animo e concede una dilazione imponendo, però, la sostituzione dei vecchi assegni postdatati con altri di importo complessivo pari alla somma della quota capitale (20mila euro) e dalla quota interessi maturati fino a quel momento (500 euro). Dunque il tasso su base annua si impenna dal 91,25 al 146,27 per cento. Ad aggravare la situazione una vera e propria estorsione quando all’imprenditore viene tolto un pullman per gite e visite guidate. Ovviamente un «noleggio» a titolo gratuito per l’usuraio. Prede preferite dal malvivente erano persone in gravi difficoltà le più malleabili.

Fra le prove raccolte dai finanzieri durante la perquisizione dell’abitazione di Roberto D., 2mila euro in contanti, effetti bancari e titoli per oltre 50mila euro, documentazione bancaria e appunti sottoscritti dalle vittime.

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