Vacca Agusta, è un giallo senza fine: "I gioielli della contessa in Svizzera"

A rivelarlo la ex moglie messicana di Raggio, amico della nobildonna morta a Portofino "Maurizio me li fece nascondere in una buca vicino alla piscina"

Vacca Agusta, è un giallo senza fine: 
"I gioielli della contessa in Svizzera"

Portofino (Genova) - Rieccolo, il «tesoro» di Maurizio Raggio. Ricompare improvvisamente, sporco del terriccio di Villa Altachiara che lo ha nascosto e dell’inchiostro che lo racconta dalle colonne del Secolo XIX. Le perle, i diamanti, l’oro purissimo, quelli no, di quelli c’è qualche traccia in fotografia e ogni dettaglio nelle parole di Rocio Zaldivar, la bella moglie messicana del playboy di Portofino che secondo l’Agenzia delle Entrate avrebbe fatto sparire la parte più importante dei gioielli della contessa Francesca Vacca Agusta, più o meno sette milioni di roba, dopo la sua tragica morte nella villa di Portofino.

Rocio apre il libro e Maurizio Raggio ci si fa una bella risata su in diretta dal Messico. Lei dice subito di farlo per vendetta nei confronti dell’uomo che «ha tanto amato» ma che ora le si è presentato davanti «con quella lì», con la nuova e più giovane fiamma. Il «movente» della bella messicana che prova a «pugnalare» Raggio può avere il suo buon peso nella sceneggiatura dell’ultima puntata di uno dei fogliettoni più intriganti del gossip italico. Il «tesoro» della contessa, che Maurizio Raggio avrebbe fatto sparire sotto il naso ai finanzieri ha il sapore della cassa di dobloni interrata dai pirati sull’isola del teschio. Qui la mappa ci sarebbe anche e a tracciarla è la stessa moglie inviperita. Bordo della piscina di villa Altachiara, sette-otto metri verso il boschetto: la «X» è lì. Anzi era. Perché ovviamente il nascondiglio è stato già cambiato da anni, da due anni per l’esattezza. Ora smeraldi, zaffiri, brillanti e oro sarebbero al sicuro in Svizzera «a nome di un parente di Maurizio Raggio».

Nell’intervista al Secolo XIX, Rocio dice tutto, anche chi è il prestanome e chi è «l’amico di Santa Margherita che ha casa a Rapallo» e che si prestò per tenere qualche giorno il tesoro in attesa del trasferimento all’estero. Questi nomi non vengono riportati, ma per il resto c’è ogni dettaglio di quei giorni convulsi durante i quali i finanzieri cercavano invano il «tesoro» di Raggio.
Rocio Zaldivar ammette di essere stata lei a scavare in giardino. «Era una mattina di ottobre 2008 - spiega - Erano arrivate (a villa Altachiara, ndr) una quarantina di persone dell’Agenzia delle Entrate. Mentre loro stavano per salire, Maurizio mi ha detto di prendere i gioielli, scavare una buca e infilarceli dietro il più in fretta possibile». Il più in fretta possibile. Perché la villa è in cima al monte di Portofino e qualche minuto ci può volere anche per compiere un blitz improvviso, ma la bella messicana spiega di aver «iniziato a scavare vicino alla piscina, a mani nude. La terra era abbastanza morbida». Lì avrebbe infilato tutto il contenuto di una «Vuitton Speedy 35» che fino a quel momento era dentro una piccola cassaforte in camera da letto.
Rocio Zaldivar ce l’ha fatta. «Avevo la sensazione che qualcuno fosse dietro di me - aggiunge-, ma un po’ lontano, non era in grado di vedermi. Mi sono trovata davanti un finanziere quando avevo già fatto tutto. Gli ho detto che facevo una passeggiata in giardino». E pazienza se il finanziere invece ci fa la figura del fesso per non aver chiesto come mai le mani fossero sporche e il terriccio smosso proprio sotto i piedi della signora fischiettante e ancora talmente innamorata «da fare tutto quello che Maurizio chiedeva».
La signora, che oggi è in rotta con l’uomo di fiducia della contessa Vacca Agusta, fa l’elenco dettagliato dei gioielli. Ma Maurizio Raggio se la ride. Al telefonino risponde stupito: «Non so nulla, cosa è stato scritto? - chiede prima qualche dettaglio - No, queste cose non le commento. Lasciamo che le persone si inventino pure le cose che preferiscono, lasciamo che parlino». Poi, appreso ogni dettaglio, arriva la sghignazzata: «Mi lasci ridere, sono stupidaggini - aggiunge - Sono all’estero, ma non c’è alcun mistero. Sono in Messico a trovare mio figlio». Già, Aronne, il figlio di Maurizio e di Rocio. Anche lui in passato vittima della «maledizione» di Villa Altachiara a causa di una brutta caduta. Rocio dice che Raggio è andato in Messico «per portarglielo via, anche se non ce la farà, neppure con le minacce». Ma i due, che non sono separati legalmente, si sono incontrati.

«Sì, l’ho vista in questi giorni - conferma lui - Non mi ha neppure parlato di queste cose. Cosa vuole, così sono le donne». Così capaci di dare tutto e di farsi portare via tutto, secondo quanto dice la bella messicana. Ottimo per l’ultima puntata del fogliettone. Vabbé, facciamo la penultima.

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