Val di Susa, tornano i NoTav Scontri e feriti tra gli agenti

Il popolo No Tav torna a protestare. Bloccata la Torino-Bardonecchia. Sassi e bombe carta contro le forze dell'ordine. Feriti 11 agenti e 3 manifestanti

Val di Susa, tornano i NoTav Scontri e feriti tra gli agenti

Sarebbero circa 2000, secondo fonti No Tav, i manifestanti che si sono radunati questa mattina, muovendosi alla volta delle recinzioni del cantiere della Torino-Lione. Duemila persone in partenza da Giaglione, più altre che hanno iniziato la loro manifestazione a Susa e Chiomonte. Un numero ridimensionato dalla Procura di Torino, che parla di un totale di 1700 manifestanti. Nonostante le manifestazioni siano iniziate in modo pacifico, nel corso della giornata ci sono stati alcuni scontri che hanno coinvolto NoTav e forze dell'ordine, scemati verso sera.

Il corteo partito da Giaglione si è mosso alla volta della baita Clarea, simbolo della resistenza No Tav, dove sono giunte circa duecento persone, tra cui 50 armate di scudi plexiglass per difendersi dagli idranti. La Questura di Torino ha sottolineato che la baita si trova a distanza di sicurezza dal cantiere, le cui reti sono protette da un massiccio dispiegamento di uomini. Un secondo gruppo, quello partito da Chiomonte, si è invece portato nella zona della centrale elettrica.

Il corteo di Susa si è mosso con in testa un gruppo di bambini. Tra le mani uno striscione con lo slogan: "La valle è nelle nostre mani". Il corteo, con circa mille persone, è arrivato fino all'autoporto. La Questura ha deciso di chiudere la autostrada A32, data la vicinanza dei manifestanti, che hanno occupato le corsie. Proprio a Susa si registrano anche i primi arresti. Quattro antagonisti sono stati inseguiti per un breve tratto dalla stradale. Nell'auto che occupavano sono state trovate maschere antigas e un sacchetto pieno di viti e bulloni, nonchè un trapano e un farmaco solitamente usato per proteggersi dagli effetti dei lacrimogeni. Oggetto di controlli questa mattina anche un pullman proveniente da Varese, con a bordo circa trenta manifestanti dell'area antagonista milanese. Altri due antagonisti sono stati fermati e accompagnati in Questura, ma rilasciati dopo alcuni controlli nel pomeriggio.

L'ala più dura del movimento NoTav ha tentato di dare l'assalto alle reti del cantiere della Maddalena, provocando l'immediata reazione della polizia, che ha contrattaccato con gli idranti. Molti dei giovani erano vestiti di nero e muniti di caschi e maschere antigas. Sopra la zona dei lavori per il tunnel della Maddalena, propedeutico al collegamento ferroviario, si sono notati alcuni incendi, che i vigili del fuoco hanno poi domato. Per i manifestanti a causarli sarebbe stato l'utilizzo di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine, che però incolpano i NoTav che si trovavano nella zona al di sopra del cantiere.

Secondo quanto riferito dalla questura di Torino, ci sarebbe stato un fitto lancio di sassi da parte dei manifestanti, che hanno tentato di dare l'assalto alle recinzioni del cantiere e sfondare il cordone del sicurezza. Da parte degli agenti una reazione immediata con lancio di lacrimogeni e idranti. La maggior parte dei manifestanti si è comunque diretta verso la baita abusiva dei NoTav. Alcuni manifestanti hanno lanciato bombe carta a poca distanza dalle reti dell'area di scavo, provocando l'avanzamento della polizia fino alla baita NoTav. Buona parte dei manifestanti presenti è fuggita poi verso il sentiero di ritorno. Un 16enne è stato colpito da un lacrimogeno alla tempia, mentre un 30enne ha riportato una ferita all'occhio. I due sono stati trasportati all'ospedale di Torino. Un gruppo di incappucciati ha proseguito il lancio di pietre contro le forze dell'ordine, che avanzano, avvicinandosi ai manifestanti. Alcune uomini delle forze dell'ordine, pare tre, sono rimasti feriti o contusi negli scontri.

Le forze dell'ordine hanno controllato e identificato circa 350 persone e 140 autoveicoli. Continuano i controlli nell'intera zona. Dopo gli scontri del pomeriggio è tornata la calma al cantiere di Chiomonte. Gli ultimi manifestanti hanno lasciato il presidio. La polizia sta perquisendo la baita abusiva. Nei pressi della costruzionhe sono stati recuperati una sirena, un estintore, alcuni caschi, due accette, un martello, un paio di tenaglie, rudimentali scudi di plexiglass e fuochi artificiali. Continua l'occupazione dell'autostrada. A breve dovrebbe tenersi un'assemblea per decidere come continuare la protesta.

Il bilancio attuale della questura parla di tre persone fermate in seguito agli scontri, 11 operatori delle forze dell’ordine rimasti feriti e tre manifestanti feriti. Sono stati emessi anche 4 fogli di via nei confronti di altrettanti manifestanti, tra i quali una cittadina francese di 20 anni che, controllata in entrata dal valico autostradale del Frejus, con un precedente a carico per rapina del il 20 luglio scorso al negozio sportivo Decathlon di Moncalieri: con altri connazionali si era impossessata di vari oggetti in ferro, caschi, moschettoni, corde ed attrezzatura varia di montagna ed era stata denunciata per porto d’armi e oggetti atti ad offendere (aveva anche un coltello).

La Digos e la polizia stradale hanno inoltre fermato 6 persone dell’area "antagonista" di cui 2 già rilasciate, mentre per gli altri 4 fermati è stato emesso un foglio di via obbligatorio.

Uno di loro è stato denunciato perché trovato in possesso di occhialini da piscina, filtri per maschere antigas, k-way e pantaloni di colore nero, un sacchetto contenente viti e bulloni, una punta di trapano lunga circa 60 cm ed un farmaco gastroprotettore, normalmente utilizzato per contrastare gli effetti dei gas lacrimogeni.

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