Vallanzasca lascia il carcere. Trasferito in Rsa a Padova

La struttura che l'ha accolto si occupa di malati di Alzheimer e demenza ed è stata individuata nei mesi scorsi dai legali del 74enne

Vallanzasca lascia il carcere. Trasferito in Rsa a Padova
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La corsa del Bel René finisce in una Rsa. Nei giorni scorsi Renato Vallanzasca (nella foto) è stato trasferito nella casa di riposo dell'Opera della Provvidenza Sant'Antonio, in provincia di Padova. Il 13 settembre scorso il Tribunale di sorveglianza ha disposto per l'ex boss della mala il «differimento pena» in detenzione domiciliare per «incompatibilità col carcere» per le sue gravi condizioni di salute, dopo 52 anni in cella.

La struttura che l'ha accolto si occupa di malati di Alzheimer e demenza ed è stata individuata nei mesi scorsi dai legali del 74enne, gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi. Sono passati più di due mesi dalla decisione dei giudici, durante i quali il 74enne ex boss della Comasina con «fine pena mai» è rimasto nel carcere di Bollate. Questo perché i legali hanno dovuto occuparsi di una serie di formalità e certificazioni. Da quanto si è saputo, Vallanzasca fatica a camminare, ma è seguito dai medici dell'istituto e fa fisioterapia.

«Io ho solo la mia parola, è l'unica cosa che ho. Sarà anche per questo che sono in galera da cinquant'anni, c'ho tutta una serie di princìpi miei che non riesco a non seguire, a costo di rimetterci le corna», così si racconta Vallanzasca a Micaela Palmieri nella biografia Malanotte.

Rimpiango quasi tutto, uscita per Baldini+Castoldi a fine agosto. «Vorrei uscire di galera e vivere quello che mi resta magari in una baita di montagna, senza chiedere permesso anche solo per poter andare al cesso». Il carcere? «Non mi ha insegnato niente».

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