Vallettopoli scende in pista con 3 soubrette

Alessia Fabiani, Aida Yespica, Ana Laura Ribas e Francesco Arca iscritti nel registro degli indagati per false dichiarazioni al pm e favoreggiamento. I verbali: "La coca? Bastava chiedere"

Vallettopoli scende in pista con 3 soubrette

Milano - «Non ho mai fatto uso di cocaina». Messo a verbale. Poi, «conosco Pietro Tavallini e so che era dedito all’uso di cocaina, ma nego di aver mai assunto sostanza stupefacente insieme a lui». Il 5 e l’11 aprile, davanti al pm milanese Frank Di Maio, firmano Ana Laura Ribas e Aida Yespica. Per la Procura, mentono. E con loro, anche Alessia Fabiani e l’ex «tronista» Francesco Arca. I quattro «vip» (o aspiranti tali) finiscono nel registro degli indagati, con l’accusa di false dichiarazioni e favoreggiamento. A incastrarli, proprio le dichirazioni del giovane «pr» Tavallini. Anche lui indagato in uno stralcio dell’inchiesta Vallettopoli - quello sui giri della cocaina nei locali di tendenza della Milano by night -, ma con un altro ruolo. Non spaccio, ma cessione di stupefacente alle «bellezze» del piccolo schermo. Tavallini parla. Il 23 marzo una prima volta. Il 2 aprile, una seconda. La «gola profonda» fa nomi e cognomi.

«Allora - domanda Di Maio - parliamo dell’Hollywood (la discoteca frequentata dai personaggi dello spettacolo, ndr)». Tavallini comincia. «Partecipo a dei tavoli con degli amici, nel privé dell’Hollywood. \ La domenica c’è la serata organizzata da Lele Mora, ed è la giornata in cui è più pieno. \ Intendo tutte le vallettine. \ Lele Mora ha due tavoli e ci saranno una trentina di persone, tutte ammassate. \ Lui prendeva una certa cifra ogni domenica per andare». Domanda Di Maio: «Lei ha mai visto fare uso di sostanze stupefanceti lì, sul tavolo, all’interno del privé?». «Sì, ma non al tavolo di Lele Mora», risposta secca di Tavallini. «Perché lui è totalmente antidroga, così dice lui, e poi uno ci creda o meno. \ In effetti - precisa -, tutti quelli che sono intorno a lui lo fanno, poi non so se lui fa finta di non sapere o no».

«Mi faccia qualche nome», chiede Di Maio. Subito, Tavallini sciorina quelli delle ragazze con cui ha condiviso un «tiro». «Alessia Fabiani, Aida Yespica, Ana Laura Ribas». Tra le tante. Ecco il punto. Per i quattro indagati, lo scenario è tutt’altro. «Non ho mai fatto uso di cocaina - riferisce la Ribas -, conosco bene Tavallini, ma non mi ha mai ceduto cocaina». E va oltre. «Non ho mai visto nessuno fare uso di sostanze stupefacenti all’interno del privé dell’Hollywood». Stessa versione per la Yespica. «Conosco Pietro Tavallini e so che era dedito all’uso di cocaina», ma «nego di aver mai assunto sostanze stupefacenti insieme a lui». Tavallini ha altri ricordi.

Il 2 aprile, racconta a Di Maio: «Io, Walter Agostoni (anch’egli indagato, ndr), Aida Yespica \, siamo andati in una specie di sgabuzzino. Lui ha preso la busta, l’ha aperta, l’ha stesa su un pezzo di specchio o qualcosa del genere e l’ha messa lì. Ha preparato le porzioni, insomma». Ancora, «quella volta con Alessia Fabiani \, eravamo lì insieme perché lui (Agostoni, ndr) aveva il tavolo \. Succede che lui la cede ad Alessia e siamo andati in bagno io e Alessia e l’abbiamo fatta in bagno».

Ottobre 2006, «in assoluto uno degli episodi che ricordo con più esattezza - conferma Tavallini -. Nel bagno del privé dell’Hollywood eravamo io, Ana Laura Ribas e Aida Yespica. Qualcuno di noi, ma non ricordo chi, tirò fuori la cocaina e la consumammo tutti e tre insieme». Più avanti, nell’interrogatorio del 26 marzo, chiama in causa «Francesco Arca, un tronista». «Questo ragazzo - chiede il pm - ha mai fatto uso di cocaina?». «Sì - risponde Tavallini - lo so perché me l’ha chiesta, prima di Natale, all’Hollywood».

Belle ragazze, locali «in» e cocaina. Il meccanismo lo spiega la modella brasiliana Fernanda Lessa, interrogata da Di Maio il 27 marzo scorso: Tavallini «portava le belle ragazze ai tali» delle discoteche, e per questo veniva «remunerato mediante cessioni di cocaina. Questa sorta di scambio si verificava un po’ in tutti i locali da lui frequentati», aggiunge. La conferma arriva anche dal pr. «Io - dice Tavallini - vado lì con belle ragazze, nessuno dice di no a una bella ragazza». Stringente la logica, inevitabile la conclusione. «Ma è consuetudine al privé andare a tirare di cocaina?», chiede il pm.

«C’è sempre una fila pazzesca all’interno dei bagni - risponde l’indagato - uomini e donne, c’è gente che entra in bagno in gruppi di quattro. E immagino che quelli che entrano in bagno in quattro non vadano a fare pipì».

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