Francesco silura il segretario di Ratzinger: ecco dove andrà ora

Sempre più probabile l'allontanamento dell'ex segretario di Benedetto XVI da Roma. Destinazione Friburgo, ma non da arcivescovo locale

Francesco silura il segretario di Ratzinger: ecco dove andrà ora
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Poco più di sei mesi dopo la morte di Benedetto XVI, il futuro dell'uomo a lui vicino sembra deciso. E non sarà a Roma, nè tantomeno in Vaticano. Monsignor Georg Gänswein ha già pronto il biglietto di partenza e sarà di sola andata. Ma non si tratterà un volo intercontinentale come inizialmente si era creduto dopo la diffusione della voce di un suo trasferimento in Costa Rica come nunzio apostolico. Destinazione a lui mai comunicata.

Dopo la morte di Benedetto

In questi mesi successivi alla morte di Benedetto XVI e all'uscita del libro Nient'altro che la verità con i retroscena sul rapporto difficile con Francesco, l'arcivescovo tedesco è stato occupato con gli aspetti burocratici legati al decesso di Ratzinger in qualità di esecutore testamentario. Gänswein ed il resto della famiglia pontificia ha dovuto sgomberare il monastero Mater Ecclesiae dove hanno vissuto in questi anni al fianco di Benedetto XVI dopo il ritiro. Anche in queste settimane lo storico segretario particolare del Papa tedesco ha continuato a vivere all'interno del piccolo Stato, ma nell'appartamento a lui assegnato nella vecchia Casa Santa Marta dove con lui si era trasferita una parte della famiglia pontificia di Ratzinger. Sempre sorridente e benvoluto dai dipendenti, Gänswein era in attesa di sapere l'esito del periodo di riflessione annunciatagli dal Papa per la decisione del suo nuovo incarico dopo che dal 2020 è stato "dimezzato" nel ruolo di prefetto della Casa Pontificia.

Ritorno a casa

In base a quanto ha potuto apprendere IlGiornale.it, sembrerebbe che da un po' di tempo l'ex segretario di Benedetto XVI fosse informato della possibilità di un incarico come nunzio apostolico in Europa. Con l'ultima udienza concessagli da Francesco a metà maggio, lo scenario veniva dato come probabile: l'Huffington post per primo aveva previsto il suo invio nel Liechtenstein, dove l'arcivescovo Martin Krebs che è nunzio apostolico in Svizzera aveva presentato lettere credenziali al Principato solamente due anni fa. In queste ore, però, l'approdo di Gänswein a Vaduz è sfumato. Mentre si concretizza il suo ritorno a casa nell'arcidiocesi d'origine, quella di Friburgo. L'anticipazione era stata data circa un mese fa dal quotidiano argentino La Nación e poi rilanciata più dettagliatamente dal tedesco Die Welt. Un dettaglio non da poco: all'attuale prefetto della Casa Pontificia sarebbe stato chiesto di tornare a casa ma non per guidare l'arcidiocesi. Qui, infatti, l'arcivescovo c'è già ed è il 61enne monsignor Stephan Burger, ben lontano dalla pensione e dal profilo comunque non ostile ai conservatori. Le voci circolate sui media trovano conferma nelle fonti consultate da IlGiornale.it: a soli 66 anni e reduce da un ruolo come quello di prefetto della Casa Pontificia che è tradizionalmente cardinalizio, Gänswein tornerà nell'arcidiocesi di Friburgo senza però guidarla pastoralmente. Alla luce di ciò, la sua presenza a metà maggio nella terra d'origine con tanto di incontro pubblico a Wiesbaden viene facilmente interpetrata come una preparazione in vista del trasloco imminente. Cosa che potrebbe avvenire con l'assunzione del ruolo di docente di diritto canonico in ambito universitario. L'arcivescovo tedesco in gioventù è stato studente della Albert-​Ludwigs-Universität e ha sempre rivendicato con orgoglio: "sono e rimarrò un sacerdote dell'Arcidiocesi di Friburgo", non risparmiando frecciatine agli ambienti universitari del cattolicesimo progressista della città.

L'allontanamento dal Vaticano dell'uomo-simbolo del pontificato ratzingeriano rimarca la fine di quella stagione che nel frattempo perde rappresentanti anche nel Sacro Collegio con il superamento degli 80 anni di età di una serie di porporati creati tali prima del 2013.

E Francesco, che dall'elezione con la sola eccezione di 2013 e 2021 ha sempre annunciato un concistoro all'anno, nel 2023 non ha ancora creato nuovi cardinali.

Benedetto XVI disse una volta ad un cardinale che le piccole umiliazioni fanno bene. Quella che Francesco sta per riservare a Gänswein sembra invece una grande umiliazione: farà bene anche questa?

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