L'allarme del Papa: "Mai così tanti martiri cristiani come oggi"

Durante l'udienza generale, il Santo Padre ha ricordato il dramma della persecuzione dei cristiani nel mondo: "Non si deve mai uccidere in nome di Dio"

L'allarme del Papa: "Mai così tanti martiri cristiani come oggi"

Nell'udienza generale di oggi il Papa ha ricordato la situazione dei cristiani perseguitati nel mondo, sottolineando come sia più estesa oggi che mai. Lo ha fatto nella catechesi dedicata ai martiri oggi pronunciata in piazza san Pietro. Bergoglio è arrivato sul sagrato a bordo della papa-mobile con al fianco quattro bambini.

I martiri

I martiri amano Cristo nella vita e lo imitano nella sua morte. Questo il cuore della catechesi odierna di Francesco. Parole che non guardano al passato, ma alla contemporaneità. Infatti il Papa ha ricordato come i martiri nella Chiesa "sono piu' numerosi nel nostro tempo che nei primi secoli". Poi, andando a braccio, ha aggiunto che oggi per confessare la fede cristiana "si viene cacciati dalla società o in carcere". Un caso eclatante a questo proposito fu quello di Asia Bibi, la donna cristiana mandata in prigione in Pakistan per blasfemia senza prove e che ha dovuto scontare una pena di nove anni prima di essere rilasciata. Nel 2015, mentre la donna era ancora detenuta, Francesco incontrò il marito, Ashiq Masih e la figlia che gli chiesero in lacrime di pregare per lei e per tutti i cristiani perseguitati.

I numeri della persecuzione

Secondo il rapporto annuale di Porte Aperte/Open Doors sono oltre 360 milioni i cristiani perseguitati nel mondo. In cima ai Paesi dove è più pericoloso essere cristiani c'è la Corea del Nord seguita da Somalia e Yemen. Proprio quest'ultimo è stato menzionato da Francesco nella sua omelia ricordando come sia "una terra da molti anni ferita da una guerra terribile, dimenticata" dove ci sono state "luminose testimonianze di fede, come quella delle suore Missionarie della Carità, che hanno dato la vita lì". A proposito di quanto avviene nella repubblica mediorientale, il Papa ha affermato che "non si deve mai uccidere in nome di Dio, perche' per Lui siamo tutti fratelli e sorelle", al contrario ha detto che "insieme si puo' dare la vita per gli altri".

Pensiero all'Ucraina

Nell'udienza generale non è mancato, come di consueto, un pensiero a quanto accade in Ucraina. Il Pontefice ha chiesto ai fedeli di perseverare nella vicinanza e nella preghiera per "la cara e martoriata Ucraina che continua a sopportare terribili sofferenze". Nei giorni scorsi il Papa aveva ricevuto in Vaticano Andrea Riccardi,fondatore della Comunità di Sant'Egidio impegnata nel sostegno umanitario per la popolazione ucraina e a favore della pace. Da quanto emerso, proprio la preoccupazione per la guerra in Ucraina era stata al centro del colloquio tra i due.

Della guerra in Ucraina aveva parlato

anche nel messaggio per la benedizione Urbi et Orbi di Pasqua, chiedendo al Risorto di aiutare "l'amato popolo ucraino nel cammino verso la pace" ma anche di effondere "la luce pasquale sul popolo russo".

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