Le condizioni di Benedetto XVI restano gravi, ma stabili. E' quanto trapela dall'interno del monastero Mater Ecclesiae e che l'Ansa è riuscita ad apprendere. Da parte della Sala Stampa della Santa Sede, dopo la conferma arrivata ieri a seguito delle parole del Papa al termine dell'udienza generale, è arrivata nel primo pomeriggio una nuova comunicazione ufficiale sullo stato del Papa emerito. Il direttore Matteo Bruni ha informato che "il Papa emerito è riuscito a riposare bene la notte scorsa" ed "è assolutamente lucido e vigile". Un aggiornamento anche relativo alla situazione odierna: il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, infatti, ha spiegato che "oggi, pur restando gravi le sue condizioni, la situazione al momento è stabile" rilanciando l'appello di Francesco che ha rinnovato la richiesta di pregare per il suo predecessore per "accompagnarlo in queste ore difficili."
Già in mattinata era filtrato uno spiraglio di ottimismo: da quanto appreso dall'Ansa sembrerebbe che il Papa emerito stia "rispondendo positivamente alle terapie". Con lui c'è monsignor Georg Gänswein, tornato in fretta da un viaggio già programmato in Germania, suo segretario particolare e storico collaboratore dal 1996.
Le indiscrezioni
Non c'è una versione ufficiale delle motivazioni che hanno portato a questo peggioramento improvviso della salute del 95enne ex Pontefice regnante, ma da ieri sono cominciate a circolare diverse indiscrezioni non smentite dalla Santa Sede. Da fonti tedesche, inoltre, si apprende che rispettando il volere del Papa emerito non sarebbe previsto alcun trasporto in ospedale dal momento che all'interno della residenza immersa dei Giardini Vaticani ci sarebbero tutte le attrezzature mediche in grado di curarlo. Ansa ha parlato di problemi respiratori che sarebbero sorti a ridosso di Natale. Dalla Germania, invece, si è diffusa la notizia che le sue funzioni corporee vitali sarebbero in progressiva diminuizione e interesserebbero anche il cuore. Bisogna ricordare, in effetti, che Benedetto XVI ha sin da prima dell'elezione del 2005 un pacemaker che gli dà sollievo nelle crisi respiratorie provocate dall'insufficienza di battito. Nel 2012 aveva subito un intervento per una sostituzione delle batterie del dispositivo che era stato confermato dall'allora direttore della Sala Stampa della Santa Sede - ed oggi presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - padre Federico Lombardi.
Cuore affaticato
Secondo quanto scrive il vaticanista statunitense Edward Pentin - e risulta anche a IlGiornale.it - il Papa emerito avrebbe subìto di recente una nuova modifica al pacemaker ancora una volta "per regolarizzare i suoi battiti cardiaci".
I problemi al cuore sono un'eredità familiare dal momento che anche suo fratello maggiore, padre Georg Ratzinger, viveva con un pacemaker che gli fu impiantato nell'ospedale romano Policlinico Gemelli proprio all'inizio del pontificato benedettino. L'allora Papa non rinunciò a visitare il fratello ricoverato, approdando al Policlinico con un elicottero per evitare di intralciare il traffico della capitale.
L'operazione del 2012 per cambiare le batterie del suo pacemaker fu al centro anche di speculazioni relative alle motivazioni della sua rinuncia. Il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, a lui molto legato, ha spiegato che "al tempo della rinuncia Benedetto XVI non si aspettava di vivere ancora tanti anni.
Anzi, pensava di poter morire in pochi mesi. Era molto giù fisicamente e psicologicamente". Ad operarlo al cuore era stato il professore Luigi Chiarello nella clinica San Pio XI sulla via Aurelia, sempre a Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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