"Quegli occhi contemplativi che fa vedere sempre”. Queste poche parole, le uniche che Francesco ha aggiunto a braccio nel discorso preparato per l’udienza concessa alla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger- Benedetto XVI, danno l’idea della stima e dell’affetto che il pontefice regnante nutre per il suo predecessore tedesco. Come ogni anno, Bergoglio ha voluto presiedere personalmente la cerimonia per il conferimento del premio Ratzinger nato nel 2011 e che premia figure che si sono contraddistinte nel campo della teologia, del dialogo ecumenico, del diritto internazionale e la tutela dei diritti umani.
Quest’anno i premiati sono stati i professori Michel Fédou e Joseph Halevi Horowitz Weiler. Se il primo è un teologo gesuita impegnato nel dialogo ecumenico con i luterani, il secondo è un giurista statunitense di religione ebraica che ha contestato la rimozione dei crocifissi nelle scuole davanti alla Corte europea dei Diritti dell’uomo, difendendo vari governi tra cui quello italiano.
Francesco ha riconosciuto l’importanza di questo lavoro di Weiler, sottolineando nel suo discorso come abbia saputo assumere “posizioni coraggiose”, oltre ad evidenziare la “sintonia” con il Papa emerito su rapporto tra fede e ragione giuridica e sul concetto di libertà religiosa. Il Papa si è mostrato in forma, arrivando in Sala Clementina senza la sedia a rotelle a cui ci aveva abituato negli ultimi tempi e con il solo ausilio del bastone. I premiati sono stati presentati dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio consiglio della cultura mentre padre Federico Lombardi ha illustrato le attività della Fondazione che lui presiede.
Nutrita la compagine di prelati presente: il segretario particolare di Benedetto XVI, monsignor Georg Gänswein, i cardinali Tarcisio Bertone, Walter Kasper, Lorenzo Baldisseri, Francis Arinze, José Tolentino de Mendonça. All’udienza hanno partecipato anche il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani e l’ex ministro della giustizia, Marta Cartabia.
Francesco ci ha tenuto a ricordare che “non mancano” momenti di “incontro personale, fraterno e affettuoso” tra lui e Benedetto XVI.
Del suo predecessore, il Papa regnante ha lodato il contributo teologico e di pensiero che offrono una base teologica “solida per il cammino della Chiesa”. È probabile che i due vincitori del Premio Ratzinger saranno ricevuti dallo stesso Papa emerito nei prossimi giorni al Monastero Mater Ecclesiae, così come avvenuto negli anni precedenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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