Silenzio e ricordo. I fedeli e Roma salutano Benedetto XVI

La città di Roma abbraccia il pontefice emerito mentre i pellegrini giungono da diverse parti del mondo per salutare Joseph Ratzinger.

Silenzio e ricordo. I fedeli e Roma salutano Benedetto XVI

Sacerdoti, suore, monaci, pellegrini, rappresentanti delle istituzioni e delle comunità bavaresi e tedeschi vestiti in abiti tradizionali, comunità, parrocchie. È la gente di Benedetto XVI, accorsa in piazza San Pietro per l'ultimo omaggio al pontefice emerito. Il silenzio composto della folla che si avvicina al colonnato è interrotto soltanto dai canti sacri che inondano una San Pietro avvolta nella nebbia delle prime ore dell'alba, mentre volontari, forze dell'ordine, gendarmeria e guardie svizzere gestiscono il flusso di persone comuni, ecclesiastici, autorità e stampa. La macchina dell'ordine pubblico è discreta, ma imponente. Impossibile avvicinarsi alla Piazza. Ed è soprattutto l'assenza di traffico, di clacson, di urla, dei tipici rumori della città che si sveglia e va a lavoro a caratterizzare una giornata che per la Chiesa cattolica e per la stessa città di Roma è un unicum: il funerale di un Papa emerito presieduto dal Papa regnante.

Interrotto il fiume continuo di fedeli che hanno preso parte in questi giorni all'omaggio collettivo nella basilica, oggi si respira un'aria diversa. La folla è arrivata solo per la cerimonia, i turisti e chi per caso era nei dintorni di Borgo, oggi non sono presenti. Mentre il grigio avvolge la piazza quasi a ovattare ancora di più l'abbraccio dei fedeli, il vociare di chi è giunto nei pressi del Colonnato è un continuo ricordo, con un aneddoto o un commento su quanto sta avvenendo oltre quelle barriere di ferro e marmo. Qualcuno accenna a timidi sorrisi, altri si rincontrano dopo tanto tempo e, nonostante l'occasione, non possono fare a meno di sorridere. C'è chi ricorda quando è stato qui l'ultima volta, chi si ricorda del giorno in cui l'allora cardinale Joseph Ratzinger venne eletto papa, chi ricorda quando il papa decise di dimettersi e salutò per l'ultima volta i fedeli qui dove oggi sono loro a salutare lui, come un cerchio che si chiude. Qualcuno accenna un paragone con Francesco, altri un commento sull'omelia che si inizia a leggere dalle anticipazioni. Tanti, a testa bassa, cercano di raggiungere i propri posti a sedere o le prime file degli spazi aperti ai pellegrini.

Mentre le campane suonano i rintocchi delle ore, San Pietro e Roma sembrano salutare in modo sobrio e estremamente composto ma affettuoso la figura di un pontefice che viene ricordato da tutti allo stesso modo: sobrio, gentile, timido. E quella sensazione che si ha nel ricordo di chi parla del papa emerito, dall'edicolante ai prelati, si riverbera nel modo in cui la piazza vuole ora saluta Benedetto, piena ma taciturna. Con il rigore che ha contraddistinto il suo pontificato ma anche con la sensazione di qualcosa che è finito per sempre.

Il lungo applauso commosso che omaggia l'arrivo della bara sul sagrato e il silenzio con cui viene accolta la preghiera del Rosario segnano, insieme al suono delle campane, l'inizio di una celebrazione che entra nella storia, mentre la nebbia si dirada e la luce fa capolino oltre la coltre mattutina.

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