"Truppe russe crudeli". Papa Francesco fa infuriare il Cremlino

In una nuova intervista, Bergolio parla esplicitamente della Russia come Paese aggressore. La replica della portavoce di Lavrov: "perversione della verità".

"Truppe russe crudeli". Papa Francesco fa infuriare il Cremlino

Sulla guerra in Ucraina il Papa non era mai stato così esplicito come nell'intervista rilasciata alla rivista dei gesuiti Usa "America". Nel faccia a faccia con il capo redattore e il corrispondente della testata, Francesco ha respinto la contestazione di essere stato riluttante a criticare direttamente la Russia ed ha sostenuto che, dal momento che ha parlato degli ucraini come di un "popolo martirizzato", deve esserci per forza "qualcuno che lo martirizza.

Il Pontefice argentino è entrato nello specifico, sostenendo di avere "molte informazioni sulla crudeltà delle truppe" invasore ed aggiungendo che, a suo parere, i "più crudeli sono forse quelli che sono della Russia ma non sono della tradizione russa, come i ceceni, i buriati e così via". Una considerazione, unita al riconoscimento esplicito che "chi invade è lo Stato russo", che non ha fatto piacere al Cremlino.

La replica è arrivata tramite l'agenzia Tass dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova secondo la quale non si tratterebbe "neppure di russofobia", ma addirittura di "perversione della verita' di non so neppure quale livello". L'intervista del Papa, dunque, rischia di complicare il canale diplomatico tra Santa Sede e Mosca che fino a questo momento era rimasto aperto e che veniva considerato percorribile per una mediazione al punto che proprio oggi, in un'intervista su "Il Giornale", il segretario per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato monsignor Paul Richard Gallagher ha confermato la disponibilità ad ospitare in Vaticano un eventuale tavolo di trattative russo-ucraino in Vaticano.

Nell'intervista ad "America", Bergoglio è ritornato sulla possibilità di una sua visita nei luoghi del conflitto ed ha detto di aver preso una decisione: se partirà, andrà in entrambe le capitali, Mosca e Kiev. Sull'accusa di non nominare Vladimir Putin, Francesco ha replicato che non lo fa "perché non è necessario" e si è lamentato del fatto che l'opinione pubblica sembra attaccarsi "ad un dettaglio". Dunque, nessun dubbio su chi attribuire la responsabilità della guerra ma il Papa preferisce "non specificare" per "non offendere" sebbene sia risaputo chi sta condannando.

L'intervista di oggi, registrata il 22 novembre a Santa Marta, arriva pochi giorni dopo la lettera al popolo ucraino in occasione dell'anniversario dei nove

mesi dallo scoppio della guerra. In questa lettera, il Santo Padre aveva lodato i giovani ucraini che hanno "dovuto mettere mani alle armi anziché ai sogni" per difendere coraggiosamente la patria.

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