
Il vento di Roma. Il vento di aprile. Il vento dei papi. L’aria calda di primavera improvvisamente accarezzata dalla brezza che si avvicina alle pagine del vangelo, aperte sul feretro ligneo del pontefice Francesco, come di Giovanni Paolo II, un libro sfogliato dalla lieve corrente d’aria, segnale di presenza divina, simbolo di fede per i credenti e congiuntura curiosa per chi è lontano dalla religione. Nessuno sa dove il vento sia quando non soffia ma poi arriva, stavolta non impetuoso, non una frusta ma un soffio lieve a toccare il libro, a scorrere le pagine, quasi invitando a leggerle ancora e di nuovo, righe e parole forse smarrite nell’inseguimento di frasi vuote, inutili.
I papi hanno lasciato la vita terrena accompagnati dal sole, dal celeste colore del cielo che così appunto si chiama, da quell’aura che, in verità, era attesa da chi aspetta l’avviso di speranza, proprio nelle ore della morte e poi c’è stato il vento della folla, della imprevista gioia nel viaggio verso la chiesa di Santa Maria Maggiore, ultima stazione prima che si fermasse la cronaca e ci fosse la bonaccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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