Venezia: il caffè costa un concerto

nostro inviato a Venezia

È conosciuto in tutto il mondo come «Mister Diesel». Ma quando si arrabbia può diventare un «turbo-benzina». Domenica mattina - seduto a un tavolo del celebre Caffè Florian, in piazza San Marco a Venezia - Renzo Rosso è insieme con la sua famiglia: la moglie Erica e le sue tre bambine Asia, Luna e India. Ha appena finito di bere l’aperitivo e rigira tra le mani lo scontrino lasciato dal cameriere.
Ci avviciniamo per chiedergli un parere sull’ordinanza che vieta di mangiare i panini in piazza San Marco; Renzo Rosso è un tipo alla mano e con lui si fa presto a fare amicizia: «Guarda qui, io e mia moglie abbiamo preso due “spritz”, totale 22 euro. Ma non è questo a scandalizzarmi. Sullo scontrino risulta infatti un “suppl. musica” di 11,60 euro che trovo scandaloso». Effettivamente nell’aria riecheggia un melodioso (ma poi neanche tanto) suono di violino, fisarmonica e pianoforte. Peccato che a richiederlo non sia stato né Renzo Rosso, né tantomeno gli altri clienti seduti ai tavoli del Florian. Un servizio proposto dallo storico Caffè, ma tutt’altro che gratis.
«Loro “offrono” il concerto, ma a me è toccato pagare 11,60 euro - racconta il manager padovano. E mi è andata pure bene, considerato che il Florian prevede il pagamento di un “suppl. musica” di 5,80 euro a testa, vale a dire 5,80 per ogni cliente seduto al tavolo. Nel mio caso - calcolando moglie e tre figlie - avrei dovuto sborsare un supplemento di ben 29 euro». Solo il buon senso ha evitato il «peggio». «Sono riuscito a tener fuori dal supplemento le tre bambine, nessuna delle quali ha più di 6 anni. E così la tariffa è stata applicata solo a me e mia moglie...».
A questo punto urge chiedere conferma al direttore del Florian, Carlo De Pari, il quale non si scompone e difende punto per punto la bontà del «supplemento musica»: «Innanzitutto il “suppl. musica” è in vigore da molti anni e la nostra clientela è sempre stata felice di pagare per ascoltare concerti di musicisti professionisti che suonano dalle 10 di mattima a mezzanotte. Inoltre i camerieri hanno sempre la cura di avvisare i clienti riguardo ai 5,80 euro extra da pagare a persona, senza contare che l’importo è anche ben indicato sui menu. Infine posso anticiparle che l’anno prossimo aumenteremo ulteriormente (mediamente del 3-5%) il prezzo del “supplemento musica” considerati i costi sempre più elevati che siamo costretti a pagare per l’affitto del suolo pubblico dove sono sistemati tavoli e sedie per i clienti e palco per i musicanti».


«È vero - conferma Renzo Rosso -, il cameriere avverte tutti del “suppl. musica” di 5,80 euro a testa. Infatti ho visto moltissima gente alzarsi dopo pochi secondi e andare via indignata...». Con le orecchie che gli fischiano. E non certo per la musica.
Nino Materi

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