Venezia, Vallanzasca divide Placido: politici peggio di lui

Gelo in sala al termine dell’attesissima proiezione di Vallanzasca - Gli angeli del male di Michele Placido. Il film fa rivivere gli anni Settanta fatti di rapine, omicidi e sequestri. Il regista ai parenti delle vittime: "Il cinema è libero. E in parlamento c'è gente peggiore". Commento: "Non è moralista ricordare la scia di sangue"

Venezia, Vallanzasca divide 
Placido: politici peggio di lui

Venezia - Gelo in sala al termine dell’attesissima proiezione di Vallanzasca - Gli angeli del male di Michele Placido. Il film, preceduto da molte polemiche che non si sono placate nemmeno dopo la proiezione ufficiale, descrive in chiave molto di fiction un personaggio che si definisce "un angelo dal lato oscuro un po' pronunciato" e che finisce con un sorriso da parte del bel Renè. Al termine della proiezione in una sala Perla piena a metà non si sono sentiti né applausi ne fischi all’indirizzo di un film destinato comunque a far discutere. "Ci sono persone che stanno in Parlamento e hanno fatto peggio di Vallanzasca - ha commentato Placido - prima di fare questo film mi sono posto il problema perchè sono stato prima in un collegio di preti e poi ho fatto il poliziotto".

L'angelo del male E' giusto glorificare la vita di un criminale, rendere un personaggio come Vallanzasca ancora più affascinante, facendolo interpretare da un divo del cinema? Sono queste le accuse ricorrenti che vengono rivolte da giorni al film di Placido, molto simile a Romanzo criminale, la precedente opera del regista sulla criminalità organizzata in Italia. Kim Rossi Stuart interpreta Vallanzasca col giusto grado di strafottenza e fornendo piccole invenzioni recitative che salvano una struttura forse un pò troppo didascalica (la voce fuori campo, i cartelli che indicano data e luogo dei fatti salienti della vita del bandito milanese). Per certi versi, quello di Placido è un film facile, condito dalla solita ambientazione anni Settanta a base di costumi, musiche e scenografie, che sembra così tanto affascinare il pubblico, soprattutto più giovane. La questione morale e gli scavi psicologici su Vallanzasca sono lasciati in secondo piano e qualche personaggio si perde lungo il cammino.

Il "fascino" di Rossi Stuart Rimane l’ottima prova di Rossi Stuart che rifà il bel Renè donandogli un fascino maledetto che offusca i comprimari (confuso Filippo Timi, mentre Valeria Solarino sembra un po' una bella statuina in abiti vintage e Moritz Bleibtreu risulta coperto dal make up). Le polemiche aiuteranno certamente il film al botteghino: l’operazione produttiva d’altronde è abbastanza chiara e, visto che già funzionò con la banda della Magliana, perché non replicarla anche all’ombra del Duomo? Nessun applauso e nessuna reazione eclatante dopo la prima proiezione stampa, da sottolineare la presenza in sala di Bruno Vespa che ha commentato a fine proiezione: "Un film che susciterà di certo molte polemiche, come è naturale visto l’argomento trattato".

Le accuse: "Film inaccettabile" I familiari delle vittime cadute per mano di Vallanzasca dicono "no" alla presentazione del film: "Non è il sentimento di vendetta, ma solo il desiderio di giustizia. Necessario e fondamentale il recupero previsto dal nostro ordinamento penitenziario per quanti hanno sbagliato, tuttavia il passato non si può e non si deve cancellare. I mass media hanno il grande potere di veicolare messaggi positivi ai nostri giovani". "E se è vero che rappresentare vite sbagliate, come dice qualcuno, può avere una funzione educativa, riteniamo - conclude la lettera - che le trasposizioni cinematografiche o letterarie che narrano le gesta di criminali,protagonisti di fatti di cronaca, edulcorate da dialoghi romanzati, dalla presenza di attori conosciuti e dalle ambientazioni studiate ad arte, costituiscano una pericolosa tentazione all’emulazione per soggetti particolarmente fragili o non ancora maturi".

Placido ai parenti delle vittime: "Il cinema è libero" "Il presidente dell’Associazione di volontariato Vittime del Dovere, Emanuela Piantadosi - che oggi ha scritto una lettera al Corriere della Sera definendo libro e film su Vallanzasca inaccettabili - si informi perchè il cinema è libero e in altri paesi più che da noi", ha replicato poco fa Michele Placido, regista di Vallanzasca - Gli angeli del male oggi fuori concorso a Venezia 67. "Faccio solo un caso: il film su Jacques Mesrin, il nemico pubblico n.1 in Francia ,finanziato addirittura dal ministero.

Noi - ha aggiunto Placido - siamo condizionati da un certo moralismo. Però che dire: abbiamo fatto anche una fiction sul Capo dei capi, Riina, e Gomorra dal libro di Saviano. Noi abbiamo rifiutato per questo il concorso a Venezia: tutti avrebbero protestato". 

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