«Ventimila manifestazioni contro il nostro governo»

Il ministro Pisanu critica l’atteggiamento dei sindacati Il premier Berlusconi: «Sono organici alla sinistra»

Antonio Signorini

da Roma

Ventimila manifestazioni in pochi anni. Tutte contro il governo guidato da Silvio Berlusconi. Prima ancora della sfida elettorale, centrosinistra e sindacati hanno ingaggiato contro l’esecutivo di centrodestra una battaglia nelle piazze che ha impegnato centinaia di migliaia di persone. A fare il conto di quanti cortei, proteste, picchetti e comizi contro il governo sono stati organizzati è stato il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.
«Prima che arrivassimo noi al governo i sindacati organizzavano solo concerti, da quando ci siamo noi, invece, le manifestazioni di piazza si sono moltiplicate in modo impressionante: negli ultimi anni sono state ventimila contro il governo», ha spiegato nel corso di un comizio di Forza Italia a Cagliari. E lo stesso premier, anche lui nell’isola, gli ha fatto eco in un’altra cornice: «I sindacati sono organici alla sinistra. Quando c’era la sinistra al potere non ci sono stati scioperi. Con noi sono stati ventimila».
«In tutte queste manifestazioni - ha ribadito Pisanu - abbiamo garantito ai nostri avversari di esprimere le loro opinioni così come prevede la Costituzione. Non so se la sinistra avrebbe fatto altrettanto con noi».
Per il resto, il responsabile del Viminale ha dedicato tutto il suo comizio alla situazione della Sardegna. «Noi i problemi li vogliamo risolvere, non in 35 anni, ma in pochi mesi, a meno che dopo il 9 aprile non arrivi il governo Prodi-Luxuria».
Pisanu ha ricordato i «tanti sì» che Berlusconi ha detto alla Sardegna. Come i fondi stanziati nella conferenza Stato-Regione: 9mila miliardi di vecchie lire, ossia «30 volte tanto il piano di rinascita degli anni Sessanta». Secondo il ministro, alla fine del 2005 di questi soldi è stato speso «meno del 20 per cento» e «non certo per colpa del governo e dei suoi ministri».
Pisanu ha ricordato una delle vicende che hanno riguardato l’isola e cioè i «crediti» sulle entrate rivendicati e ottenuti dalla Sardegna. C’è stata - ha ricordato il ministro - «un’immediata apertura del tavolo delle trattative da parte del governo» che ha riconosciuto «la fondatezza delle richieste». Anche in quel caso, sindacati e giunta regionale hanno organizzato una manifestazione contro l’esecutivo. «Sono arrivati a Roma - ha ricordato Pisanu - e tornando in Sardegna, con toni trionfalistici, hanno detto di aver ottenuto una soluzione che era quella del 31 ottobre». Quindi risaliva a prima del corteo.


Pisanu ha criticato apertamente il governatore della Sardegna Renato Soru, ad esempio sulle nuove tasse per i vip, decise dalla sua giunta e che ha definito «una patrimoniale bislacca. Sembra fatta apposta per allontanare il turismo dalla Sardegna».

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