Vento, ma di guerra: potrebbe lasciare lo sponsor Vuitton

Programma nel caos, scontento lo storico marchio Intanto Luna Rossa vince ancora

da Valencia

Ieri mattina le bandiere sventolavano quasi gagliarde nonostante la nebbiolina, il vapore fastidioso, il tempo che fa rimpiangere la precoce fioritura milanese. Qui nel villaggio della Coppa il vento è ormai un miraggio: infatti... è durato appena quanto basta per finire una delle due regate in programma. I risultati: Luna Rossa batte agevolmente Internet Germany, Emirates Team New Zealand punisce +39 in una umiliante regata, altrettanto fa Victory Team con China Team. Fanno invece notizia l'orgoglio di Shosholoza contro Bmw Oracle e la vittoria di Areva su Desafio. I sudafricani, che sono governati dal timoniere Paolo Cian e dal tattico Tommaso Chieffi, hanno infatti duramente impegnato i ricchi americani per mezza regata prima di alzare bandiera bianca e finire nella scia. La loro barca si dimostra tra le più rapide con queste condizioni meteo sciocche, e in grado di vincere. L'impresa del giorno è la vittoria dei francesi di Areva, sindacato non ricco che si scontrava con lo sfidante di casa, più dotato e indicato da molti tra i possibili semifinalisti. La sconfitta può essere considerata un regalo a Mascalzone Latino Capitalia, che dopo aver battuto l'altro ieri i neozelandesi e Areva si trova in una posizione di forza. I giornali neozelandesi sono scatenati contro gli all black della vela, «contro Mascalzone una sconfitta non programmata» scrivono. «Questo può innervosirli - dice Vasco Vascotto timoniere di Mascalzone - tanto più che stanno già facendo pressione per vedere al timone Ben Ainslie e l'equipaggio è diviso. Vediamo quale sarà la mossa di Grant Dalton». Male +39. Dice Luca Devoti: «Abbiamo puntato a condizioni meteo diverse, siamo veloci sopra i nove nodi di vento, dobbiamo fare una modifica alla deriva per recuperare un poco di portanza in bolina, ma in questi giorni il vento previsto è questo».
In testa alla classifica ci sono a pari punti Luna Rossa e Bmw Oracle, poi Emirates Team New Zealand e Mascalzone. Mentre il programma della Louis Vuitton Cup va avanti piano piano, infuria la polemica tra la Challenger Commission e Ac management, che non ha accolto una proposta per la modifica del calendario risultato di molte riunioni. Michel Bonnefous, che sabato ha tranquillamente giocato a golf mentre il programma delle regate è del tutto sconvolto dalla mancanza di vento, ha sostanzialmente imposto di continuare a regatare il più possibile senza spostare le date delle semifinali e della fine del secondo round robin. «Gli sfidanti vogliono una sola regata al giorno durante il secondo Round Robin - ha detto il presidente della commissione sfidanti Alessandra Pandarese - Questo tutela i nostri programmi di allenamento e la visibilità dei sindacati che finiranno esclusi dopo questa fase. È inutile invocare problemi televisivi o la presenza di ospiti. Non si può trattare la vela come la Formula Uno o le Olimpiadi. Bisogna venderla per quello che è, un evento di grande fascino i cui programmi possono cambiare». Infuriato Patrizio Bertelli, che vorrebbe tempo tra un round e l'altro e che invece è stato del tutto cancellato.

Scontento anche lo sponsor Louis Vuitton: la sua regata ha sempre voluto selezionare il challenger migliore e così non si fa. Il panorama peggiore? Che l’azienda francese, concluse queste regate, ritiri il trofeo inventato da Bruno Troublé nell’83 per disputare un’altra manifestazione».

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