Venuti in teatro fra Tenco e l’America

Beppe Servillo degli Avion Travel ospite d’eccezione della serata

Ariela Piattelli

Suonare nei teatri, recuperare una consuetudine, un rituale. Mario Venuti domani sera salirà sul palco dell’Ambra Jovinelli per la tappa romana del suo Magneti tour 2006. «Quale posto migliore per esibirsi? Sarebbe strano se io mi esibissi in una pescheria o altrove - scherza il cantautore siciliano -. Il teatro è invece il posto giusto per godere di tutte le sfumature della mia musica».
E le sfumature sono davvero tante, il nuovo album di Mario Venuti, «Magneti» è una vera e propria miscela di generi musicali: ce n’è per tutti, dal rock al jazz, dalla musica classica alla leggera. Il cantautore siciliano definisce questo disco «l’ennesimo atto di devozione verso la bellezza ideale e l’estetica», quindi musica d’autore allo stato puro. «Ho sempre amato molti generi musicali - racconta Venuti -. Mi piace la canzone d’autore italiana, ma anche il pop anglofono di ieri (Beatles) e di oggi (Coldplay)». Mario Venuti ha calcato più volte il palco dell'Ariston, e sembra abbastanza soddisfatto dell’ultima esperienza sanremese. «Andare a Sanremo? Ne vale la pena - dice il cantautore -. In fondo ci sarà un motivo se gli artisti vogliono suonare sul palco dell’Ariston. Non c’è solo la vittoria del momento a Sanremo». Infatti c’è una vittoria al di là dell’Ariston, e ciò lo dimostra la bella ballata sanremese di Venuti, «Un altro posto nel mondo», che viene passata continuamente in radio: «È una canzone sull’inquietudine, sull’incapacità di costruire le cose perché si pensa che se ne possano costruire milioni di altre diverse - spiega Venuti -. Si cerca sempre un altro posto, come in una fuga continua. «Il caso mi porge infinite possibilità», dunque non serve guardarsi indietro».
All’Ambra Jovinelli Mario Venuti si esibirà anche con uno special guest d’eccezione, Beppe Servillo della Piccola Orchestra Avion Travel. «Con Servillo ci conosciamo da molti anni - dice Venuti -. Abbiamo anche dei terreni musicali comuni, come la canzone d’autore italiana, Tenco, Modugno, alcune sonorità brasiliane, come Caetano Veloso». Venuti si esibirà con la sua band, gli Arancia Sonora, che ormai lo segue da anni: «con gli Arancia Sonora siamo cresciuti un po’ insieme - spiega il cantautore -. Alcuni di loro sono con me da molti anni, adesso abbiamo costituito un team stabile».


E dopo questo tour che toccherà i grandi teatri italiani, Mario Venuti prenderà la sua chitarra e tornerà alle atmosfere intime dei club. «Poi, in estate - dice Venuti - andrò in tournee anche in America. Molti interpreti mi hanno chiesto di scrivere canzoni per loro, e questa è un cosa che voglio fare perché amo scrivere testi».

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