«Le ragazze giovani che danno troppa credibilità alla proposta maschile basata sulla passione anche estrema devono stare molto attente, perché quella relazione può diventare la loro tomba. Oggi d’amore si muore».
Vera Slepoj, famosa psicoterapeuta e autrice del libro Le nuove ferite degli uomini punta il dito sull’educazione e anche sulla famiglia.
Dottoressa, lei manda un messaggio alle nuove generazioni?
«Le relazioni sentimentali si instaurano con troppa superficialità. Dopo pochi mesi i giovani convivono, si sposano. Si mette di mezzo l’intimità con facilità. Non è un problema morale, sia chiaro, ma l’emotività provoca risultati che non sono pianificabili».
L’ultimo dramma coinvolge una ragazza di 16 anni che aveva una relazione con un trentenne. Di chi è la colpa?
«La concausa è purtroppo, mi dispiace dirlo, della famiglia, molto presa da se stessa e non dalla crescita dei figli. Viene offerta una visione narcisistica ai ragazzi che non sono più educati al sentimento».
Ma cosa devono fare dei genitori per evitare queste relazioni pericolose?
«Devono essere meno superficiali. Dovrebbero controllare di più le persone con cui i figli stabiliscono le relazioni. Si lasciano affascinare dalla laurea del futuro genero oppure dall’agiatezza economica. E non si rendono conto di quanti rischi corrono queste giovanissime quando si avvicinano a uomini che vivono una passione profonda».
Dalla passione all’omicidio il passo non è scontato.
«Invece capita sempre più di frequente. Oggi il maschio consuma una visione ideale della relazione sentimentale che non corrisponde alla realtà. Inoltre la solitudine del nostro tempo ha cambiato la sua visione del rapporto. È diventato dominatore e onnipotente. E può uccidere».
Ma perché anche un giovane arriva a questi estremi?
«Era troppo preso dalla relazione che però non si misurava con la realtà. Alla lei non veniva riconosciuta la propria autonomia. Per lui quella separazione è stato un fallimento personale e sociale».
E un fallimento può causare un omicidio passionale?
«L’omicidio è la soluzione più disperata di risolvere situazioni complesse, è l’impossibilità di accettare una realtà».
Ma perché una ragazzina si imbarca in un rapporto con un adulto?
«L’adolescente pensa di gestire il mondo dei sentimenti con molta superficialità senza tenere conto della reazione dell’altro. C’è il 55enne che ammazza la 30enne, il 28enne che ammazza la 20enne: in questi rapporti c’è una disparità di fatto che non è culturalmente riconosciuta.
Però alla fine le vittime sono sempre le donne.
«Una parte degli uomini ha rispolverato vecchi paradigmi del delitto d’onore. Siamo tornati indietro di 50 anni».
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