Vertice Monti-Merkel-Sarkò: nulla di fatto

Incontro a Strasburgo tra i leader di Italia, Francia e Germania. Primo punto in agenda la crisi economica. E Le Monde rivela: "Sarkozy irritato". La Cancelliera al premier italiano: "Le misure prese dall'Italia sono impressionanti". Il presidente del Consiglio: "Dobbiamo fare i compiti a casa"

Vertice Monti-Merkel-Sarkò: nulla di fatto

Vertice a Strasburgo per fare il punto sulla crisi economica. E per provare a batterla. In cantiere le misure necessarie a rilanciare le economie dei Paesi membri dell'Unione europea. Ma resta il "no" di Berlino agli eurobond. "Siamo tutti consapevoli della gravità della crisi", ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine dell'incontro con il premier Mario Monti e la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Le prime economie dell'Europa - hanno assicurato - sono determinate e impegnate a fare di tutto per sostenere e garantire la solidità dell'euro". Durante l’incontro, Monti ha confermato l’obiettivo di perseguire con rigore il risanamento dei conti e il pareggio di bilancio nel 2013. Insomma, tutto rinviato al 9 dicembre quando, a detta dei boatos vicini all'europarlamento, saranno prese "decisioni drastiche".

"Abbiamo espresso tutti e tre insieme che la priorità principale è una buona salute dell’eurozona e la salda tenuta dell’euro", ha spiegato Monti, al termine dell’incontro con i leader di Germania e Francia, assicurando che rimane la preoccupazione ma la priorità è la tenuta dell'Eurozona. "Se vogliamo la stabilità bisogna andare verso una unione fiscale - ha puntualizzato Monti - solo in questo contestomolti altri temi, come gli stability bond, potranno dare il loro contributo sdrammatizzando questo strumento". Secondo Monti, insomma, tutto sarebbe possibile all’interno di una unione fiscale. D'altra parte la stessa Merkel non ha nascosto il fatto che, "se è stata persa la fiducia nell’Europa dobbiamo riconquistarla". Proprio per questo, a detta di Monti, diventa "doveroso per ogni paese fare i compiti a casa". I problemi, però, restano. A partire proprio dagli eurobond che non incontrano ancora il via libera della Merkel: "Siamo ancora lontani dall’avere tutti la stessa idea sul rafforzamento del piano di stabilità". "Se tutti convergeranno insieme - ha sottolineato la cancelliera - si può centrare l’obiettivo o altrimenti ci indeboliremo tutti: dobbiamo arrivare ai tassi che c’erano prima della crisi". "E' pericoloso parlare di eurobond senza parlare, insieme, di governance e di sanzioni - ha puntualizzato Sarkozy - è un pacchetto complessivo che presenteremo insieme".

Per quanto riguarda il fronte italiano, il neo premier ha assicurato che "non è in discussione l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013". "Esiste un problema più generale di cosa accade se si entra in una fase recessiva o di recessione maggiore del previsto e se, quanto e come, le politiche dei bilanci pubblici debbano essere aggiustate. Un tema noto che può porsi al livello di intera Unione Europea", ha spiegato Monti tornando a battere sulla possibilità che il peggioramento della crescita venga calcolato nella quantificazione degli obiettivi di bilancio. La stessa Merkel ha spiegato che l'economista della Boccini ha illustrato le misure che l’Italia intende adottare. Un piano "molto impressionante" con misure anche "strutturali". Di quali misure abbiano trattato la Merkel e Monti non ci è dato sapere - almeno per ora. Non solo. Secondo Arnaud Leparmentier, giornalista di Le Monde che segue l’Eliseo, Sarkozy sarebbe "particolarmente irritato dopo il fallimento del summit con Monti e Merkel" di oggi a Strasburgo. Secondo il quotidiano francese, i tre avrebbero "deciso di non parlare della Bce" perché "in disaccordo totale sul suo ruolo" per salvare l’euro. I tre leader, scrive Leparmentier, "hanno deciso di non parlare della Bce. Ufficialmente, per rispettarne l’indipendenza, in realtà, perchè sono in disaccordo totale sul ruolo che deve assumere l’organismo per salvare l’euro". Sarkozy, spiega ancora il giornalista de Le Monde, vuole che la Bce "voli in soccorso degli Stati in fallimento. Monti non vuole, ma difende l’idea di avere gli eurobond per ripartire il rischio finanziario in Europa. Merkel non vuole cedere sulla Bce nè accettare gli eurobond, accusati di azzerare le pressioni dei mercati sui Paesi meno virtuosi".

Le Monde ricorda anche che a Strasburgo la Merkel ha esaltato la politica europea "della concorrenza, facendo così grande piacere a Monti, ex commissario alla concorrenza, ma anche grande fastidio a Sarkozy, che detesta questa politica della concorrenza e vuole ridare potere ai politici".

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