Bergamo, un tesoro che brilla di luce propria

Piazza Vecchia stregò Le Corbusier e l'Accademia Carrara è tra i cinque musei al mondo da visitare

Bergamo, un tesoro che brilla di luce propria
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Allo scoperto. Non più all'ombra di Milano, Bergamo ora brilla di luce propria. La Capitale (con Brescia) della Cultura 2023, dopo un anno di inaugurazioni, eventi e numeri record, non si ferma, ma continua a splendere. A illuminarla, la Città Alta che, sospesa su un colle e racchiusa da mura veneziane Patrimonio Unesco, conquista al primo impatto e su doppio fronte: all'orizzonte, il panorama ad ampio respiro e, alle spalle, il dedalo di vicoli medievali. Qui, negozi, botteghe, palazzi storici e cortili aprono scorci e svelano indirizzi, che catturano tutti i sensi, dalla vista al gusto. Da Marianna, dove nacque la stracciatella, a Palazzo Terzi - per Herman Hesse «Uno degli angoli più belli d'Italia» -, da Palazzo Moroni al Caffè Pasticceria Cavour 1880. Nei Locali Storici d'Italia, è la caffetteria di stile e delle delizie dei fratelli stellati Cerea. Piazza Vecchia è a pochi passi ed è una vera meraviglia.

Cuore e simbolo di Bergamo, stregò persino Le Corbusier. «Non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto» disse di fronte alla geometria perfetta e armonica della piazza, sulla quale si affacciano il Palazzo della Ragione, del 1100, la Torre Civica, detta il Campanone, che dal 1656 segna le 22 con cento rintocchi, Palazzo Nuovo e, al centro, la Fontana Contarini. Subito dietro, Piazza del Duomo, con la Cattedrale, la Basilica di Santa Maria Maggiore, la Cappella Colleoni e il Battistero.

Tutto concentrato, tutto splendido. E non è finita.

Bergamo

Lo spettacolo di Bergamo continua verso San Vigilio - tappe culinarie che restano nel cuore per ambiente, servizio e menù, il Baretto di San Vigilio e Villa Elena, che incornicia la cucina dello stellato Enrico Bartolini -, la Rocca e i Colli.

Curva dopo curva, il verde e il silenzio si fanno strada, tra vedute e architetture che saltano fuori a sorpresa. Come il punto panoramico detto non a caso l'infinito, l'Orto Botanico Lorenzo Rota - 2.400 mq per 1.200 specie di piante con vista - e l'ex monastero di Astino. Fondato nel 1107 dai monaci Vallombrosani, dal 2020 è tornato a nuova vita nei mesi estivi grazie al Bistrot Cavour 1880 e ai famosi paccheri di Da Vittorio.

Alla bucolica atmosfera di Città Alta e dintorni risponde la frizzante Città Bassa, che si apre al mondo e al moderno, con colpi vincenti e nuovi place to be.

L'Accademia Carrara, secondo la rivista Harper's Bazaar, è tra i cinque musei nel globo da visitare nel 2024, grazie ai capolavori dei maestri del Rinascimento in esposizione, mostre e all'architettura stessa della sede.

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, GAMeC, è fucina di innovazione e promozione di talenti. All'insegna della contaminazione tra storia e contemporaneità, la musica. Non una qualunque, ma quella di Donizetti. Attorno al compositore bergamasco doc, il tris d'assi, composto da Casa Museo, Teatro e Donizetti Night, serata di concerti a cielo aperto che risuona lungo il Sentierone e si propaga nel centro.

E nel centro della Città Bassa si scopre l'indole di Bergamo. A tratti glamour, a tratti tradizionale, tifa appassionatamente Atalanta, cucina genuino e lavora sodo. Si piega e con le sue forze si rialza, senza chiedere e senza lamentarsi. Ama lo sport outdoor, le Orobie e la bella vita.

Per gli aperitivi va in terrazza da Legami Sushi & More, dell'ex calciatore Claudio Marchisio, e nei localini easy di Piazza Pontida.

Mentre a cena va fiera della tavola stellata firmata Da Vittorio, ma non tradisce Giuliana, della Trattoria D'Ambrosio, ritrovo intoccabile, conviviale e di sostanza. Un po' come i casoncelli e la polenta.

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