Viaggiare in profondità. La metropolitana sogna il "rosa" e punta a 104 chilometri in più

La sesta linea è sulla carta e nel frattempo si lavora per potenziare la "viola" con nuove fermate verso Linate. La "verde" si allunga a Vimercate e la "rossa" a Monza

Viaggiare in profondità. La metropolitana sogna il "rosa" e punta a 104 chilometri in più
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Milano tra ambizioni e realtà. Tra aspettative ad ampio respiro e contingenze presenti. Potenza e atto, per dirla con Aristotele. Città moderna e aperta all'Europa, la metropoli lombarda sogna e progetta il proprio futuro a partire dall'obiettivo di diventare sempre più «smart». Capace cioè di accrescere il proprio capitale infrastrutturale in maniera intelligente e sostenibile, grazie anche alle tecnologie. All'ombra della Madonnina prende così forma il nuovo sogno urbano della capitale industriale d'Italia, fatto innanzitutto di spostamenti sempre più rapidi e di collegamenti che abbattono le barriere temporali. I cambiamenti più significativi in tal senso avvengono già oggi sottoterra, nella fitta rete metropolitana. I piani per raddoppiare gli attuali 104 chilometri di binari entro il 2035 delineano interessanti scenari di sviluppo, ma al contempo i corposi costi di realizzazione costringono al pragmatismo. Attualmente, i progetti in fase più avanzata riguardano la linea rossa M1, che si prolungherà in due direzioni per un totale di 5,4 chilometri: al capolinea nord di Sesto si aggiungeranno due nuove stazioni, fino a Monza, mentre a ovest il tracciato arriverà fino a Baggio e Quartiere Olmi. Per la linea verde M2 si prospetta un'aggiunta di circa 10-12 chilometri attraverso una metrotranvia veloce, fino a Vimercate. La linea gialla M3 dovrebbe invece dilatarsi con una composizione mista di metropolitana e metrotranvia, fino a Paullo. Ma il progetto, in fase di analisi costi-benefici, tarda ad avanzare. Già stanziati, diversamente, i fondi per prolungare la linea blu M4. Confermate due ulteriori fermate da Linate, mentre a sud si valutano due ipotesi, fino a Buccinasco o Trezzano. E la linea lilla M5 dovrebbe raddoppiare entro il 2031. Nuove gallerie, nuove scale mobili, nuove stazioni: così la città avanza, estende i propri confini e abbraccia l'hinterland.

Nei mesi scorsi il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, aveva inoltre annunciato novità sull'ipotesi di un'altra metropolitana, la rosa M6. «Stiamo mettendo a punto il tracciato». Sempre grazie alle rotaie, la città sarà presto più vicina al Mediterraneo e all'Europa con l'atteso completamento del terzo valico dei Giovi e del Nodo di Genova, due parti essenziali di un maxiprogetto che permetterà di potenziare il collegamento Genova-Milano, andando così a costituire la prima parte del Corridoio Reno-Alpi. Una mobilità che sa di futuro, tuttavia, passa anche attraverso risposte alternative e coraggiose come quella di una funivia urbana. Solo una suggestione? Non esattamente e lo sa bene Georg Gufler, Ceo di Doppelmayr Italia, azienda di Bolzano leader nel settore. «Le funivie arrivano dove i metodi di trasporto convenzionali raggiungono i loro limiti. Alleggeriscono il traffico, non inquinano e non sono mai in ritardo. Insomma, tanti vantaggi», spiega il manager. A credere in questa soluzione è stata Parigi, che si è rivolta alla sua azienda per realizzare il grande progetto pronto per il 2025. Ma, prima della capitale francese, già altre città avevano scelto la funivia urbana come mezzo integrato di trasporto: ad esempio, Portland in Oregon e La Paz in Bolivia. Dalle gallerie sotterranee fino agli spostamenti in cielo, la mobilità milanese del futuro avrà forse uno sviluppo in verticale, analogo a quello dell'architettura.

Un protocollo d'intesa recentemente siglato ha fissato al 2027 la realizzazione di alcuni vertiporti per i taxi volanti che collegheranno il centro città con lo scalo internazionale di Malpensa. Piedi ben saldi a terra, sguardo all'insù: l'avvenire è forse già scritto nel dna milanese

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