In viaggio coi camperisti della domenica

In viaggio coi camperisti della domenica

Una domenica da peones sul camper del Popolo della Libertà. Per la Riviera quant'è lunga, il sole ruffiano ad occhieggiare quel www.votaberlusconi.it e un'autista come Pietro Falanga a mangiarsi le curve con la grinta arrotata da capogruppo di Fi in Valpolcevera, che è tutto dire. Colpa di Michele Scandroglio, che da efficiente, nonché infaticabile coordinatore regionale di Fi, ha aggregato uomini e donne per una campagna elettorale fatta dal camper. Della serie cravatta in tasca, politichese nel cassetto, virtuosismi il giusto, approccio accattivante e umiltà nell'incassare il dissenso. Di piazza in creuza, di curva in slarghi.
Domenica la giornata tipo dell'uomo-da-camper, in missione per conto del PdL. L'appuntamento clou è a Recco per le 17. Mancano due ore e un bel pezzo di Riviera da scorrere. Falanga guida, il consigliere regionale Matteo Rosso marca la rotta, Scandroglio fa il conto dei gadget e il consigliere comunale Giuseppe Cecconi, alias «l'implacabile», rinverdisce l'ultima battaglia su scrutatori e guardiani del voto. Mentre Stefania Stellini, «Ste-Ste», segretaria storica di Fi in Regione, già reduce dai camper-tour, schizza un mini bilancio, e Aldo Del Rio, consigliere della Bassa Val Bisagno, macina strategia sotto il baffo. Che la prima tappa è Sori, giardini pubblici. C'è da rompere il ghiaccio e ci pensa Scandroglio, magliette sotto il braccio, matite colorate, penne Usb: «Signora, per lei». Mezza età, le cade l'occhio, il simbolo è quello giusto: «Che bello - ai cotillon naturalmente - me ne dia altri che mio marito è un berlusconiano della prima ora». Ops, l'attenzione s'è desta, Stefania distribuisce i programmi e Rosso opta per l'approccio classico, che due elettrici lo hanno riconosciuto. Qualcuno schiva il dono, neanche una penna del Cavaliere: «Sappiamo per chi votare». Una bimbetta rincorre Cecconi: «Me la dai una maglietta per il mio papà?» e «l'implacabile» si scioglie. Via, tutti a bordo, fasciati di PdL alla volta di Pieve. Strada stretta, e il camper va, qualcuno fuori fa il tifo e alza il pollice, Rosso risponde «Ok», un sorriso e materia umana, tanta, quella che pulsa, che senti tra occhi e naso. «Che si fa?» Tappa da Peruzzi a Bogliasco, gelatino e varia umanità. Camper di traverso e squadra pronta per il blitz in una domenica lenta sbattuta sul mare. Cecconi si carica: «Qui è niente, a Certosa e Bolzaneto ci aspettano proprio». E allunga il gadget: «Non c'è qualcosa di più fascista? - osa il tipo da due scalini per volta - Auguri!» Noblesse oblige; Scandroglio punta la signora nella villa sotto rilassata al sole: «Eccole qualche gadget del PdL» Lei molla il beverone, guadagna il cancello e agguanta il malloppo: «Se volete lasciarmi qualcosa da distribuire...». Un vigile chiede di spostare il camper, «mica per altro, ma poi mi dicono che a quelli di Forza Italia non faccio la multa. Mettetelo davanti al box del Comune, tanto oggi non esce nessuno». E si allontana con maglietta e penna marchiata PdL. Successone.
Restano Nervi e Quinto. Camper in bellavista e ragazzo che si mette al polso la penna Usb: «Berlusconi? Bene!». Osserva la signora che sdegnata rifiuta la penna: «Ma la prenda! Che città sbagliata». Stop, l'appuntamento è a Recco, dove sbarca anche il camper manovrato da Giorgio Tubertini e signora, reduci dal tour in Val D'Aveto con Gabriella Mondello, Giovanni Boitano e Gino Garibaldi. Sul lungomare di Recco il gazebo, le fanciulle con le magliette del Partito e la folla della domenica. I volantini non finiscono sotto le scarpe, nessun imbarazzo a mostrarli. «Abbiamo lavorato bene - insistono gli assessori Carlo Gandolfo, Stefano Bersanetti, Alfonso Iacoucci, Giuseppe Rotunno e il vice sindaco Dario Capurro - I gazebo funzionano da novembre, abbiamo raccolto 300 preadesioni e 1000 schede per il programma. Sabato in 3 ore sono andati 800 volantini».
L'on. Mondello con l'entusiasmo della prima ora: «Dobbiamo combattere contro l'astensionismo e il buonismo di Veltroni». Arriva anche la candidata Fiamma Nirenstein, a raccontarsi in un altro pezzo di Liguria. Tempo scaduto, che il consigliere regionale Franco Rocca a Zoagli scalpita. Il camper lo raccoglie e punta l'incanto di Sant'Ambrogio. Curve da cacciare l'anima blindati sotto il PdL. Bazzecole. Sul sagrato la folla in attesa. Un'attempata signora agguanta lo scatolone e distribuisce gadget, che le mutande con «quest'anno pagherò le tasse di Prodi» vanno alla grande. Scandroglio predica più risorse per famiglia, lavoro e impresa e don Guido Balzarini, già professore di storia e filosofia e reduce da un matrimonio al Montallegro, gli regge il bordone: «La ricetta è buona, occorre però scendere al concreto, contattare le famiglie con un discorso serio che renda competitivo il loro salario. Il vero partito ombra è l'astensionismo. Berlusconi ha perso le ultime elezioni sulle pensioni che aveva promesso d'aumentare, ma non era stato chiaro sulla proposta».

E chi lo ferma più il don. Forse la focaccia e il vinello che rubizza su quel mare inchiostro a tracciare la costa. Missione compiuta, tra vigili, preti, nostrani e foresti. Incrociati dai peones dei camper, a cercare la gente.

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